Biografia di Platone
Nazione: Grecia
Platone nacque ad Atene intorno alla fine di maggio del 428 a.C. e morì ad Atene nel 347 a.C.. Fu filosofo e scrittore.
Nato da una famiglia aristocratica (il padre discendeva dall'ultimo re di Atene mentre la madre discendeva da Solone, legislatore e a sua volta di famiglia nobile) il suo vero nome era Aristocle. L'appellativo di Platone, dalla parola greca platys che significa "ampio", gli venne dato dal suo maestro di ginnastica per la larghezza delle sue spalle.
I dettagli biografici su Platone ci arrivano da Diogene Laerzio, uno storico greco vissuto tra il III e il II sec. a.C., secondo il quale Platone partecipò anche a diverse campagne militari, e che conobbe Socrate, del quale divenne discepolo. Quando quest'ultimo venne condannato a morte con l'accusa di corrompere i giovani, Platone era presente in tribunale ma non nelle ultime ore del suo maestro, poichè malato.
Dopo la morte di Socrate, i suoi discepoli lasciarono Atene, compreso Platone che si recò in Italia (Magna Grecia) per studiare l'Etna. Durante questo viaggio conobbe il tiranno di Siracusa, Dionisio I, e suo cognato Dione che divenne suo discepolo. Pare che al dittatore non piacquero i discorsi di Platone, per cui il cognato lo fece imbarcare, ma Dionisio tramò per farlo rendere schiavo. Venne poi riscattato da un altro discepolo di Socrate, e tornò ad Atene.
Fondò un'Accademia dove si dibatteva di scienza e dialettica. Da allora, nell'arco di vent'anni, scrisse tutti i dialoghi introduttivi alla fondazione della scienza. Fra questi ricordiamo la Repubblica e Fedro.
Successivamente tornò a Siracusa, invitato da Dione, per aiutare ad attuare le riforme rifiutate dal precedente re, ma la sua riforma politica venne osteggiata e fu costretto a lasciare nuovamente la Sicilia. Successivamente Platone fece un altro viaggio in terra sicula, ma senza Dione, al quale il re era ostile. La situazione divenne pericolosa, ma grazie alla mediazione dei pitagorici tarantini, Platone riuscì di nuovo a lasciare la Sicilia.
Tornato definitivamente ad Atene, scrisse le sue ultime opere tra le quali ricordiamo Timeo e Parmenide.
Nato da una famiglia aristocratica (il padre discendeva dall'ultimo re di Atene mentre la madre discendeva da Solone, legislatore e a sua volta di famiglia nobile) il suo vero nome era Aristocle. L'appellativo di Platone, dalla parola greca platys che significa "ampio", gli venne dato dal suo maestro di ginnastica per la larghezza delle sue spalle.
I dettagli biografici su Platone ci arrivano da Diogene Laerzio, uno storico greco vissuto tra il III e il II sec. a.C., secondo il quale Platone partecipò anche a diverse campagne militari, e che conobbe Socrate, del quale divenne discepolo. Quando quest'ultimo venne condannato a morte con l'accusa di corrompere i giovani, Platone era presente in tribunale ma non nelle ultime ore del suo maestro, poichè malato.
Dopo la morte di Socrate, i suoi discepoli lasciarono Atene, compreso Platone che si recò in Italia (Magna Grecia) per studiare l'Etna. Durante questo viaggio conobbe il tiranno di Siracusa, Dionisio I, e suo cognato Dione che divenne suo discepolo. Pare che al dittatore non piacquero i discorsi di Platone, per cui il cognato lo fece imbarcare, ma Dionisio tramò per farlo rendere schiavo. Venne poi riscattato da un altro discepolo di Socrate, e tornò ad Atene.
Fondò un'Accademia dove si dibatteva di scienza e dialettica. Da allora, nell'arco di vent'anni, scrisse tutti i dialoghi introduttivi alla fondazione della scienza. Fra questi ricordiamo la Repubblica e Fedro.
Successivamente tornò a Siracusa, invitato da Dione, per aiutare ad attuare le riforme rifiutate dal precedente re, ma la sua riforma politica venne osteggiata e fu costretto a lasciare nuovamente la Sicilia. Successivamente Platone fece un altro viaggio in terra sicula, ma senza Dione, al quale il re era ostile. La situazione divenne pericolosa, ma grazie alla mediazione dei pitagorici tarantini, Platone riuscì di nuovo a lasciare la Sicilia.
Tornato definitivamente ad Atene, scrisse le sue ultime opere tra le quali ricordiamo Timeo e Parmenide.
Frasi di Platone
Abbiamo un totale di 22 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Per un uomo, conquistare se stesso è la prima e più nobile di tutte le conquiste.
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