1/22
A che ti giova insegnare agli altri se intanto tu per primo non ascolti te stesso?
2/22
Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione.
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Quegli cui non è castigo sufficiente una moglie, è degno di averne parecchie.
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Quem una uxor non castigat, dignus est pluribus.
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I' vo pensando e nel penser m'assale
una pietà sì forte di me stesso.
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Et io son un di quei che 'l pianger giova;
e par ben ch'io m'ingegni
che di lagrime pregni
sien gli occhi miei, sì come 'l cor di doglia.
7/22
Seguite i pochi e non la volgar gente.
8/22
Videbis poetas raros quidem, natura rerum disponente ut rara quae libet cara simul et clara.
9/22
Veramente siam noi polvere ed ombra.
10/22
Zefiro torna e'l bel tempo rimena
e i fiori e l'erbe, sua dolce famiglia,
e garrir Progne e pianger Filomena,
e primavera candida e vermiglia.
11/22
La rividi più bella e meno altera.
12/22
Onde più volte sospirando indietro,
dissi: Oimè, il giogo e le catene e i ceppi
eran più dolci che l'andare sciolto.
13/22
Infinita è la schiera degli sciocchi.
14/22
Solo e pensoso i più deserti campi
vo mesurando a passi tardi e lenti,
e gli occhi porto per fuggire intenti
ove vestigio uman la rena stampi.
15/22
Che fan qui tante pellegrine spade?
16/22
Dicemi spesso il mio fidato speglio,
l'animo stanco e la cangiata scorza
e la scemata mia destrezza e forza:
"Non ti nasconder più, tu se' pur veglio:
obedir a natura in tutto è il meglio."
17/22
Miser chi speme in mortal cosa pone.
18/22
Lo spirito è pronto, ma la carne è stanca.
19/22
Passan vostre grandezze e vostre pompe,
passan le signorie, passano i regni:
ogni cosa mortal Tempo interrompe.
20/22
Or cognosco io che mia fera ventura
vuol che vivendo e lagrimando impari
come nulla qua giù diletta e dura!
21/22
Virtù contra furore
prenderà l'arme e fia 'l combatter corto:
ché l'antico valore
ne l'italici cor non è ancor morto.
22/22
E del mio vaneggiar vergogna è 'l frutto
e 'l pentersi, e 'l conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo è breve sogno.