Biografia di Francesco Petrarca
Nazione: Italia
Francesco Petrarca nacque ad Arezzo il 20 luglio 1304 e morì ad Arquà (PD) il 19 luglio 1374. Fu scrittore, filosofo e poeta.
Durante l'infanzia e la prima adolescenza visse in diverse città italiane e francesi, a causa delle persecuzioni politiche del padre, membro del partito guelfo nero. Studiò giurisprudenza a Carpentras, Montpellier, Bologna e Avignone, anche se non terminò mai gli studi.
Secondo quanto raccontò nella sua autobiografia e nel Canzoniere, il 6 aprile 1327 vide Laura nella chiesa di Santa Clara ad Avignone, della quale si innamorò. Sono stati fatti numerosi tentativi per stabilire l'identità di questa donna, e anche i suoi contemporanei arrivarono a dubitare della sua esistenza, considerandola una creazione per il gioco letterario. Petrarca invece difese sempre la sua reale esistenza, senza rivelare mai la vera identità e per questo si pensò fosse forse una donna sposata. Furono accertati rapporti con altre donne e che due di loro, di cui non si conoscono i nomi, gli diedero due figli: Giovanni e Francesca.
La lettura delle Confessioni di Sant'Agostino nel 1333 causarono la prima delle crisi religiose che lo accompagnarono per tutta la vita, riflettendosi nella sua opera. Durante il suo soggiorno ad Avignone conobbe Giacomo Colonna, amicizia che gli permise di entrare al servizio del cardinale Giovanni Colonna per il quale compì diversi viaggi nei paesi europei, di cui approfittò per recuperare antichi codici latini da varie biblioteche, come la Pro archia di Cicerone, opera che si riteneva perduta.
Raggiunse una notevole fama durante la sua vita come autore latino e umanista, come dimostra la sua incoronazione a Roma come poeta, nel 1341. Tuttavia, furono le sue poesie in volgare raccolte nel Canzoniere a dargli fama immortale. Sebbene Petrarca le chiamasse nugae (hobby), la verità è che non ha mai smesso di ritoccarle e di preoccuparsi della loro articolazione in un'opera congiunta, lavoro che effettuò fino a poco prima della sua morte.
Per potersi dedicare alla letteratura, cercò di ridurre le sue missioni diplomatiche ottenendo un canonicato a Parma (1348) che gli permise di godere di benefici ecclesiastici. Successivamente si trasferì a Milano, dove fu al servizio dei Visconti (1353-1361), a Venezia (1362-1368) e a Padova, dove i Carrara gli donarono una villa nella vicina città di Arquà, dove trascorse i suoi ultimi anni.
Durante l'infanzia e la prima adolescenza visse in diverse città italiane e francesi, a causa delle persecuzioni politiche del padre, membro del partito guelfo nero. Studiò giurisprudenza a Carpentras, Montpellier, Bologna e Avignone, anche se non terminò mai gli studi.
Secondo quanto raccontò nella sua autobiografia e nel Canzoniere, il 6 aprile 1327 vide Laura nella chiesa di Santa Clara ad Avignone, della quale si innamorò. Sono stati fatti numerosi tentativi per stabilire l'identità di questa donna, e anche i suoi contemporanei arrivarono a dubitare della sua esistenza, considerandola una creazione per il gioco letterario. Petrarca invece difese sempre la sua reale esistenza, senza rivelare mai la vera identità e per questo si pensò fosse forse una donna sposata. Furono accertati rapporti con altre donne e che due di loro, di cui non si conoscono i nomi, gli diedero due figli: Giovanni e Francesca.
La lettura delle Confessioni di Sant'Agostino nel 1333 causarono la prima delle crisi religiose che lo accompagnarono per tutta la vita, riflettendosi nella sua opera. Durante il suo soggiorno ad Avignone conobbe Giacomo Colonna, amicizia che gli permise di entrare al servizio del cardinale Giovanni Colonna per il quale compì diversi viaggi nei paesi europei, di cui approfittò per recuperare antichi codici latini da varie biblioteche, come la Pro archia di Cicerone, opera che si riteneva perduta.
Raggiunse una notevole fama durante la sua vita come autore latino e umanista, come dimostra la sua incoronazione a Roma come poeta, nel 1341. Tuttavia, furono le sue poesie in volgare raccolte nel Canzoniere a dargli fama immortale. Sebbene Petrarca le chiamasse nugae (hobby), la verità è che non ha mai smesso di ritoccarle e di preoccuparsi della loro articolazione in un'opera congiunta, lavoro che effettuò fino a poco prima della sua morte.
Per potersi dedicare alla letteratura, cercò di ridurre le sue missioni diplomatiche ottenendo un canonicato a Parma (1348) che gli permise di godere di benefici ecclesiastici. Successivamente si trasferì a Milano, dove fu al servizio dei Visconti (1353-1361), a Venezia (1362-1368) e a Padova, dove i Carrara gli donarono una villa nella vicina città di Arquà, dove trascorse i suoi ultimi anni.
Frasi di Francesco Petrarca
Abbiamo un totale di 11 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Quegli cui non è castigo sufficiente una moglie, è degno di averne parecchie.
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