Frasi di Orazio

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Pulvis et umbra sumus.

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Carpe diem.

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Cogli l'attimo.

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Siamo polvere e ombra.

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Il cane che guastò la pelle unta d'olio non se ne astiene più.

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Canis a corio numquam absterrebitur uncto.

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Cenava... con ciò che sarebbe stato sufficiente a tre orsi.

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Cenabat... tribus ursis quod satis esset.

9/253

Chi ha cominciato ha compiuto metà dell'opera.

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Dimidium facti qui coepit habet.

11/253

Trasporta l'uditorio nel mezzo della narrazione come se le premesse fossero note.

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Et in medias res non secusa ac notas auditorem rapit.

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Tacete!

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Favete linguis!

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Uno stomaco raramente digiuno disprezza i cibi volgari.

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Ieiunus raro stomachus vulgaria temnit.

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La morte raggiunge anche l'uomo che fugge.

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Mors et fugacem persequitur virum.

19/253

La parola detta non può tornare indietro.

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Nescit vox missa revertit.

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O uomini forti, che spesso avete affrontato con me mali ancora maggiori, scacciate col vino le preoccupazioni.

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O fortes peioraque passi mecum saepe viri, nunc vino pellite curas.

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La pallida morte bussa allo stesso modo ai tuguri dei poveri e ai palazzi dei re.

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Pallida mors aequo pulsat pede pauperum tabernas regumque turres.

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La capretta degli altri ha la mammella più gonfia.

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Aliena capella gerat distentius uber.

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Beato chi lontano dagli affari,
come l'antica generazione dei mortli,
lavora i campi paterni coi suoi buoi,
privo di debiti.

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Beatus ille qui procul negotiis
ut prisca gens mortalium
paterna rura bobus exercet suis
solutus omni foenore.

29/253

Mi sforzo di essere conciso, divento oscuro.

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Brevis esse laboro, obscurus fio.

31/253

Facile come la cera a volgere verso il vizio.

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Cereus in vitium flecti.

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La punizione incalza la colpa.

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Culpam poena premit comes.

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Una lettura che sia piaciuta, piacerà anche se ripetuta dieci volte.

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Lectio quae placuit semel, decies repetita placebit.

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La morte è l'estremo limite delle cose.

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Mors ultima linea rerum est.

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Mi adopero non di servire alle cose, ma di farle mie serve.

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Mihi res, non me rebus subiungere conor.

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Nuoterai senza sughero.

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Nabis sine cortice.

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Non è concesso di sapere tutto.

44/253

Nec scire fas est omnia.

45/253

Non era il momento.

46/253

Non erat hic locus.

47/253

Imitatori, gregge di servi!

48/253

O imitatores, servum pecus!

49/253

Oh, campi, quando vi rivedrò!

50/253

O rus, quando ego te adspiciam!


Biografia di Orazio