1/12
Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola.
È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
2/12
Non c'è nulla che sia ingiusto quanto far le parti eguali fra disuguali.
3/12
Su una parete della nostra scuola c'è scritto grande: I CARE.
È il motto intraducibile dei giovani americani migliori. Me ne importa, mi sta a cuore. È il contrario esatto del motto fascista "Me ne frego".
4/12
La scuola ha un problema solo. I ragazzi che perde.
La vostra "scuola dell'obbligo" ne perde per strada 462.000 l'anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi (insegnanti) che li perdete e non tornate a cercarli.
5/12
Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani e stranieri allora vi dirò che, nel vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato, privilegiati e oppressori dall'altro. Gli uni son la mia Patria, gli altri miei stranieri.
6/12
Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia.
7/12
In quanto alla loro vita di giovani di domani, non posso dire ai miei ragazzi che l'unico modo di amare la legge è di obbedirla. Posso solo dir loro che essi dovranno tenere in tale onore le leggi degli uomini da osservarle quando sono giuste (cioè quando sono la forza del debole). Quando invece vedranno che non sono giuste (cioè quando non sanzionano il sopruso del forte) essi dovranno battersi perché siano cambiate.
8/12
Le circostanze e l'ambiente in cui Dio ci ha posti, e gli stessi 5 sensi che ci ha dato, ci dicono che a Lui non interessa impedire i peccati. Se voleva che non se ne facesse non ce li avrebbe lasciati così a portata di mano e avrebbe costruito il nostro corpo in un altro modo.
Ma è che Lui non guarda ai nostri peccati come a atti oggettivi. Lui guarda solo la volontà che li ha guidati.
9/12
Dove è scritto che il prete debba farsi voler bene? A Gesù o non è riuscito o non è importato.
10/12
Un mondo in agonia che Dio sta forse accecando per castigarlo di aver troppo e troppo male usato dell'intelletto, oppure di non averne fatto parte agli infelici.
11/12
Gli uomini che sbagliano invecchiano e muoiono: quelli che hanno ragione non invecchiano.
12/12
E non si gioca a scacchi mai. Perché non c'è più profondamente immorale laddoveché richiede concentrazione intellettuale, mentre un gioco anche a volerlo concedere (e non lo concederei neanche cosí) deve almeno essere distensivo.