Biografia di don Milani
Nazione: Italia
Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti nacque a Firenze il 27 maggio 1923 e morì a Firenze il 26 giugno 1967. Fu scrittore, docente, presbitero ed educatore.
Lorenzo Milani crebbe in una famiglia agiata e intellettualmente molto vivace. Nel 1930 si spostò a Milano per motivi economici e, a causa dell'antisemitismo crescente e dell'origine ebraica della madre, i genitori si sposarono con rito cattolico e fecero battezzare i figli. Lorenzo si diplomò nel 1941 al liceo Berchet ma non volle proseguire gli studi per dedicarsi alla pittura presso lo studio del pittore tedesco Hans-Joachim Staude a Firenze. Questi lo iniziò al suo cammino verso la conversione. Poco dopo si iscrisse all'Accademia di Brera e conobbe Tiziana Fantini, della quale era probabilmente innamorato, alla quale confidò di volersi fare prete. Entrò in seminario nel 1943 e fu ordinato sacerdote nel 1947.
Nel 1954 la curia di Firenze, probabilmente in seguito ad alcuni screzi, lo mandò a Barbiana, una sperduta frazione di un paesino nel Mugello. Lorenzo potè constatare in prima persona un livello di povertà ed emarginazione inimmaginabili. Fondò una scuola aperta a tutti dove chi sapeva un po' di più aiutava gli altri, 365 giorni all'anno. Lo scopo non era tanto quello di completare un percorso didattico ministeriale classico, ma di fornire a tutti quel minimo di istruzione necessaria per poter far cadere le differenze derivanti dalla condizione sociale.
Il suo metodo ebbe numerose critiche e subì diversi attacchi sia da parte della Chiesa che del mondo laico. Don Milani rispose alle critiche con uno scritto intitolato "Lettera a una professoressa" in cui si denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico che favoriva l'istruzione delle classi più ricche.
Quando venne scritta questa "lettera", Milani era già malato del linfoma di Hodgkin e morì poco tempo dopo. Va ricordato che la sua morte impedì la conclusione di un processo a suo carico per apologia di reato, in quanto esortava i giovani a non obbedire alle leggi (per esempio favorendo l'obiezione di coscienza al servizio militare).
Lorenzo Milani crebbe in una famiglia agiata e intellettualmente molto vivace. Nel 1930 si spostò a Milano per motivi economici e, a causa dell'antisemitismo crescente e dell'origine ebraica della madre, i genitori si sposarono con rito cattolico e fecero battezzare i figli. Lorenzo si diplomò nel 1941 al liceo Berchet ma non volle proseguire gli studi per dedicarsi alla pittura presso lo studio del pittore tedesco Hans-Joachim Staude a Firenze. Questi lo iniziò al suo cammino verso la conversione. Poco dopo si iscrisse all'Accademia di Brera e conobbe Tiziana Fantini, della quale era probabilmente innamorato, alla quale confidò di volersi fare prete. Entrò in seminario nel 1943 e fu ordinato sacerdote nel 1947.
Nel 1954 la curia di Firenze, probabilmente in seguito ad alcuni screzi, lo mandò a Barbiana, una sperduta frazione di un paesino nel Mugello. Lorenzo potè constatare in prima persona un livello di povertà ed emarginazione inimmaginabili. Fondò una scuola aperta a tutti dove chi sapeva un po' di più aiutava gli altri, 365 giorni all'anno. Lo scopo non era tanto quello di completare un percorso didattico ministeriale classico, ma di fornire a tutti quel minimo di istruzione necessaria per poter far cadere le differenze derivanti dalla condizione sociale.
Il suo metodo ebbe numerose critiche e subì diversi attacchi sia da parte della Chiesa che del mondo laico. Don Milani rispose alle critiche con uno scritto intitolato "Lettera a una professoressa" in cui si denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico che favoriva l'istruzione delle classi più ricche.
Quando venne scritta questa "lettera", Milani era già malato del linfoma di Hodgkin e morì poco tempo dopo. Va ricordato che la sua morte impedì la conclusione di un processo a suo carico per apologia di reato, in quanto esortava i giovani a non obbedire alle leggi (per esempio favorendo l'obiezione di coscienza al servizio militare).
Frasi di don Milani
Abbiamo un totale di 11 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Se si perdono i ragazzi più difficili, la scuola non è più scuola.
È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
È un ospedale che cura i sani e respinge i malati.
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