1/16
Se a ciascun l'interno affanno
si leggesse in fronte scritto
quanti mai, che invidia fanno
ci farebbero pietà!
2/16
Si piange di piacer come d'affanno.
3/16
È la fede degli amanti
come l'Araba Fenice
che vi sia ciascun lo dice
ove sia nessun lo sa.
4/16
Se resto sul lido,
se sciolgo le vele,
infido, crudele
mi sento chiamar:
e intanto confuso
nel dubbio funesto,
non parto, non resto,
ma provo il martire
che avrei nel partire,
che avrei nel restar.
5/16
Dove forza non val, giunga l'inganno.
6/16
L'occasion si attenda,
e se non giunge
nascer la si faccia.
7/16
Sorte non manca, ove virtù s'annida.
8/16
Chè trovar non si può piacer sì lungo
che brevissimo affanno eguagli in parte.
9/16
Ogni diletto è scoglio:
tutta la vita è mar.
10/16
Quando sarà quel dì,
ch'io non ti senta in sen
sempre tremar così,
povero core?
Stelle, che crudeltà!
Un sol piacer non v'è
che, quando mio si fa,
non sia dolore.
11/16
È pietà con Didone esser crudele.
12/16
Chi vuol goder l'aprile
nella stagion severa,
rammenti in primavera
che il verno tornerà.
Per chi fedel seconda
così prudente stile,
ogni stagione abbonda
de' doni che non ha.
13/16
Alla prigione antica
quell'augellin ritorna,
ancor che mano amica
gli abbia disciolto il piè.
Per uso al semplicetto
la libertà dispiace,
quanto n'avea diletto
allor che la perdé.
14/16
Nel visco in cui s'avvenne
quell'augellin talora,
lascia le penne ancora,
ma torna in libertà.
Poi le perdute penne
in pochi dì rinnova;
cauto divien per prova,
né più tradir si fa.
15/16
Fra lo splendor del trono
belle le colpe sono,
perde l'orror l'inganno,
tutto si fa virtù.
Fuggir con frode il danno
può dubitar se lice
quell'anima infelice
che nacque in servitù.
16/16
Ne' giorni tuoi felici
ricordati di me.