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Il delitto rende ma è difficile.
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La vita è e deve essere un negativo dei sogni.
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Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere.
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In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.
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L'uomo vive di pane e pigiama.
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Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.
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Dio non c'è. Puoi cavare le viscere a tua sorella, puoi limare il cranio d'una bambina fino a fare spiccinare il cervello, puoi cuocere il tuo migliore amico, cavare le unghie, i denti, gli occhi, il fegato di tuo padre, puoi giacere - se ci riesci - con tutte le tue consanguinee e nemmeno la scriminatura si muoverà a quel lucido, correttissimo, urbanissimo niente che è Iddio.
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Sono libero di credere o non credere in Dio, ma devo salire sul tram dalla parte destra, portiera di fondo.
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Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.
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Io amo i poveri, e soffrirei in un mondo senza poveri; i poveri sono le brioches dell'anima.
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"Aver ragione" è la naturale vocazione della follia.
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I re umili, ce ne sono sa, i re umili hanno un loro modo di fare, come se fossero amici personali di Dio, e pensassero: Sì, certo, tu sei Dio, ma io sono un re, e un re che si umilia è assai più umile di un qualunque pezzente, che umile e umiliato lo è già.
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Già il fatto che un libro sia un romanzo non depone a suo favore, è un connotato lievemente losco, come i berretti dei ladruncoli, i molli feltri dei killers, gli impermeabili delle spie.
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In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio, e non mancano di lasciar cadere delle giudiziose osservazioni che possano essere utili al Grande Vecchio.