Frasi di Giorgio Manganelli



1/22

Il delitto rende ma è difficile.

2/22

La vita è e deve essere un negativo dei sogni.

3/22

Un lettore di professione è in primo luogo chi sa quali libri non leggere.

4/22

In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio.

5/22

L'uomo vive di pane e pigiama.

6/22

Lo scrittore sceglie in primo luogo di essere inutile.

7/22

Dio non c'è. Puoi cavare le viscere a tua sorella, puoi limare il cranio d'una bambina fino a fare spiccinare il cervello, puoi cuocere il tuo migliore amico, cavare le unghie, i denti, gli occhi, il fegato di tuo padre, puoi giacere - se ci riesci - con tutte le tue consanguinee e nemmeno la scriminatura si muoverà a quel lucido, correttissimo, urbanissimo niente che è Iddio.

8/22

Sono libero di credere o non credere in Dio, ma devo salire sul tram dalla parte destra, portiera di fondo.

9/22

Le parole usate per servire a qualcosa si vendicano.

10/22

Io amo i poveri, e soffrirei in un mondo senza poveri; i poveri sono le brioches dell'anima.

11/22

"Aver ragione" è la naturale vocazione della follia.

12/22

I re umili, ce ne sono sa, i re umili hanno un loro modo di fare, come se fossero amici personali di Dio, e pensassero: Sì, certo, tu sei Dio, ma io sono un re, e un re che si umilia è assai più umile di un qualunque pezzente, che umile e umiliato lo è già.

13/22

Già il fatto che un libro sia un romanzo non depone a suo favore, è un connotato lievemente losco, come i berretti dei ladruncoli, i molli feltri dei killers, gli impermeabili delle spie.

14/22

In generale, gli scrittori sono convinti segretamente di essere letti da Dio e non mancano di lasciar cadere delle giudiziose osservazioni che possano essere utili al Grande Vecchio.

15/22

Forse la storia umana è un faticoso, inconcluso tentativo di "vestire l'universo", lavarlo, disimparargli i rutti, educarlo alla discrezione sessuale, assisterlo nella scelta delle cravatte.

16/22

Quale follia partorire fanciulli in una società che ha perso il gusto dell'antropofagia.

17/22

Finché c'è al mondo un bimbo che muore di fame, fare letteratura è immorale.

18/22

Gli intellettuali, questo risibile quinto stato.

19/22

Signori e signore, l'importante è proporre delle ipotesi. Nessuna attività è più nobile di questa, più degna dell'uomo.

20/22

L'elemento folcloristico eravamo noi.

21/22

Non v'è dubbio: la letteratura è cinica. Non v'è lascivia che non le si addica, non sentimento ignobile, odio, rancore, sadismo che non la rallegri, non tragedia che gelidamente non la ecciti, e solleciti la cauta, maliziosa intelligenza che la governa. E si veda, per contro, quanto peritosamente, con quale ingegnoso sarcasmo maneggi gli indizi dell'onesto.

22/22

La letteratura quando getta via la propria anima trova il proprio destino.




Biografia di Giorgio Manganelli