Biografia di Giambattista Marino

Giovan Battista Marino nacque a Napoli il 14 ottobre 1569 e morì sempre a Napoli il 25 marzo 1625. Fu poeta e scrittore.

Suo padre, notaio, desiderava che il figlio seguisse una carriera legale, ma Marino si dedicò presto alla poesia, abbandonando gli studi giuridici. La sua inclinazione per la letteratura lo portò a entrare in contatto con l'Accademia degli Svogliati, un'importante istituzione culturale dell'epoca, dove poté sviluppare le sue capacità poetiche e stringere relazioni con intellettuali e mecenati.

La vita di Marino non fu priva di controversie. Nel 1598, fu arrestato per aver aiutato un amico nel rapimento di una giovane donna e, dopo essere stato liberato, si trovò nuovamente in carcere per aver falsificato documenti per salvare il suo compagno. Dopo la fuga dal carcere, trascorse un periodo a Roma e a Ravenna al servizio di vari prelati.

Nel 1608, Marino si trasferì a Torino, dove entrò nelle grazie del duca Carlo Emanuele I di Savoia. Qui ricevette il titolo di cavaliere dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, guadagnandosi così il soprannome di "Cavalier Marino". IN quel periodo scrisse Ritratto del serenissimo don Carlo Emanuello, Duca di Savoia e La lira. Tuttavia, la sua vita alla corte non fu sempre tranquilla: emerse una rivalità con il poeta Gaspare Murtola, che culminò in un attentato contro Marino. Nonostante le tensioni, Marino intercedette per Murtola quando questi fu imprigionato.

Nel 1616, Marino si recò in Francia, invitato dalla regina Maria de' Medici, dove divenne una figura di spicco nella corte francese e ottenne una pensione che gli permise di dedicarsi completamente alla scrittura. Durante questo periodo, pubblicò la sua opera più famosa, L'Adone, un poema mitologico che divenne emblematico del barocco italiano e influenzò profondamente la letteratura europea.
Dello stesso periodo francese sono anche Epitalami e La sampogna.

Dopo sette anni trascorsi in Francia, tornò in Italia nel 1623 e fu accolto trionfalmente a Napoli. Tuttavia, la sua salute iniziò a deteriorarsi e morì il 25 marzo 1625 nella sua città natale.