Biografia di Carla Lonzi
Nazione: Italia
Carla Lonzi nacque a Firenze il 6 marzo 1931 e morì a Milano il 2 agosto 1982. Fu scrittrice e critica d'arte.
All'età di nove anni decise di rimanere per 3 anni in collegio, poi il padre la fece tornare a casa e la famiglia si rifugiò a Radda in Chianti per sfuggire ai frequenti bombardamenti che martellavano Firenze durante la guerra. Dopo il liceo classico si iscrisse a lettere all'Università di Firenze.
Nel 1952 si trasferì a Parigi, anche se dovette rientrare per motivi di salute. Questo comunque non influì sugli studi e nel 1956 si laureò con lode mentre nel frattempo si era iscritta al Partito Comunista. Nei primi anni settanta si unì al movimento femminista e lavorò a Roma, dove conobbe Mario Lena, impegnato nel sindacato, che presto diventò suo marito e le diede un figlio.
Il matrimoniò finì presto perché Carla lo viveva come una istituzione conflittuale. In seguito, per circa dieci anni, lavorò come critica d'arte.
Nel 1970, insieme a Elvira Banotti e Carla Accardi, fondò il gruppo Rivolta Femminile redigendo il Manifesto di Rivolta Femminile. Pubblicò due saggi, Sputiamo su Hegel e La donna clitoridea e la donna vaginale, rispettivamente del 1970 e del 1971. Lasciò il gruppo nel 1973 ma rimase sempre molto attiva nel circuito del movimento femminista italiano continuando a scrivere e pubblicare i suoi diari fino alla morte, nel 1982.
All'età di nove anni decise di rimanere per 3 anni in collegio, poi il padre la fece tornare a casa e la famiglia si rifugiò a Radda in Chianti per sfuggire ai frequenti bombardamenti che martellavano Firenze durante la guerra. Dopo il liceo classico si iscrisse a lettere all'Università di Firenze.
Nel 1952 si trasferì a Parigi, anche se dovette rientrare per motivi di salute. Questo comunque non influì sugli studi e nel 1956 si laureò con lode mentre nel frattempo si era iscritta al Partito Comunista. Nei primi anni settanta si unì al movimento femminista e lavorò a Roma, dove conobbe Mario Lena, impegnato nel sindacato, che presto diventò suo marito e le diede un figlio.
Il matrimoniò finì presto perché Carla lo viveva come una istituzione conflittuale. In seguito, per circa dieci anni, lavorò come critica d'arte.
Nel 1970, insieme a Elvira Banotti e Carla Accardi, fondò il gruppo Rivolta Femminile redigendo il Manifesto di Rivolta Femminile. Pubblicò due saggi, Sputiamo su Hegel e La donna clitoridea e la donna vaginale, rispettivamente del 1970 e del 1971. Lasciò il gruppo nel 1973 ma rimase sempre molto attiva nel circuito del movimento femminista italiano continuando a scrivere e pubblicare i suoi diari fino alla morte, nel 1982.