Biografia di John Fitzgerald Kennedy

John Fitzgerald Kennedy
Nazione: Stati Uniti d'America    
John Fitzgerald Kennedy nacque a Brookline, Massachusetts il 29 maggio 1917 e morì in un attentato a Dallas, Texas il 22 novembre 1963. Fu saggista e uomo politico.
Studiò a Boston, poi a New York e nel Connecticut, e in ultimo ad Harvard ma non potè finire l'anno perchè contrasse l'itterizia. Successivamente cercò si arruolarsi nell'esercito, ma venne riformato a causa di una lesione alla colonna vertebrale. Poco dopo l'attacco giapponese a Pearl Harbor, grazie alle raccomandazioni del padre, riuscì ad arruolarsi in marina. Fu protagonista di un episodio durante il quale una nave giapponese speronò quella da lui comandata. Kennedy di distinse per eroismo e riuscì a salvare gran parte dell'equipaggio. Per questa azione ricevette la Navy and Marine Corps Medal, oltre ad altre decorazioni tra cui la Purple Heart.
Dopo la guerra entrò in politica mentre soffriva di svariati problemi di salute. Contrasse la malaria, divenne anemico, subì interventi alla colonna vertebrale, tra cui l'inserimento di una placca metallica che però gli procurò una infezione quasi mortale. La placca venne quindi rimossa ma fu costretto a letto per un lungo periodo, durante il quale scrisse il libro Profiles in Courage, biografia di diversi senatori, sia repubblicani che democratici, che gli valse il premio Pulitzer nel 1957. Nel 1955 ebbe la fortuna di incontrare la dottoressa Janet Travell, che fu l'unica ad accorgersi che Kennedy aveva una gamba più corta dell'altra e quindi la postura scorretta gli provocava diversi malanni e dolori. Con una scarpa col tacco lievemente più alto dell'altro, Kennedy risolse gran parte dei suoi problemi fisici e potè dedicarsi con maggior vigore all'attività politica.
Nel 1960 dichiarò di voler correre per la presidenza degli Stati Uniti. Durante le primarie si scontrò con Lyndon B. Johnson ma alla fine giunse favorito alla convention democratica di Los Angeles e la sua crescente popolarità lo portò ad essere il candidato ufficiale del partito democratico. Dovette scontrarsi con Richard Nixon, e per la prima volta il dibattito venne trasmesso in televisione. Kennedy vinse le elezioni e divenne il primo presidente cattolico e il più giovane presidente eletto della storia degli Stati Uniti. Durante la sua presidenza ci furono episodi spiacevoli e pericolosi, quali lo sbarco alla Baia dei Porci, volto alla destituzione di Fidel Castro, la crisi di Cuba, nella quale i russi cercarono di installare missili a testata nucleare a Cuba ("praticamente nel giardino di casa degli Stati Uniti") oltre a numerosissime scappatelle extra-coniugali.
Kennedy fu comunque uno dei presidenti più amati della storia degli Stati Uniti. Il 22 novembre 1963, a Dallas, Texas, mentre percorreva le vie della città sulla sua macchina insieme alla moglie, venne assassinato, apparentemente da un certo Lee Oswald. Nel corso dei decenni si sono sprecate tonnellate di parole e di carta sul fatto che Oswald fosse stato il vero assassino di Kennedy, mentre una ridda di ipotesi sono state fatte sugli effettivi mandanti. Quello che si può dire è che ci sono alcune analogie con altri fatti eclatanti avvenuti successivamente.
Kennedy fu colpito alle 12:30, Lee Oswald venne arrestato alle 13:50, accusato alle 19:00 di aver ucciso un poliziotto e alle 23:00 di aver sparato al presidente. Due giorni dopo, Oswald era morto, ucciso a sua volta da Jack Ruby, che disse di essere un patriota rimasto estremamente turbato dalla morte di Kennedy. Secondo alcune indagini condotte negli anni successivi, pare che potesse esserci la CIA dietro all'omicidio. Quasi quaranta anni dopo, l'11 settembre 2001, quattro diversi aerei di linea vennero dirottati e condotti a schiantarsi contro edifici civili e militari, in una giornata in cui erano in corso diverse esercitazioni di reazione contro i dirottamenti: due contro le Twin Towers di New York, uno contro il Pentagono, senza però provocare troppi danni, e uno dirottato verso Washington, presumibilmente per schiantarsi contro la Casa Bianca, ma che non raggiunse mai la meta per, così pare, una eroica rivolta dei passeggeri, che però sono tutti morti nello schianto e non hanno potuto raccontare niente a nessuno. Nel giro di poche ore si riuscì a stabilire che i responsabili erano degli affiliati alla rete terroristica di Al Qaeda, con tanto di nomi e cognomi e, addirittura, brandelli di passaporto, quasi intatti e sopravvissuti allo schianto, a corroborare le ipotesi. Il fatto che almeno uno dei potenziali dirottatori è poi apparso in televisione, vivo e vegeto, a smentire almeno in parte il castello di accuse pare essere stato sottovalutato e dimenticato dai più. Dopo due giorni, il presidente George W. Bush aveva sul tavolo un piano meticolosamente redatto dalla CIA per l'invasione militare dell'Afghanistan e la caccia ad Osama bin Laden, un ex collaboratore della CIA ed ora capo di Al-Qaeda.


Frasi di John Fitzgerald Kennedy

Abbiamo un totale di 29 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Perdona i nemici, ma non dimenticare mai i loro nomi.


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