Biografia di Ferdinando Ingarrica
Nazione: Italia
Ferdinando Raffaele Pascale Mariano Ingarrica nacque il 6 aprile del 1787 a Napoli e morì a Napoli nel 1862.
Suo padre, Pietro Ingarrica, era un giudice, e questa professione influenzò profondamente la vita e la carriera di Ferdinando, che seguì le orme paterne diventando anch'egli giudice nella Napoli borbonica.
Ingarrica è noto principalmente per aver introdotto una particolare forma di poesia, chiamata "ingarrichiana" o "anacreontica ingarrichiana", che emerse nella prima metà dell'Ottocento.
Nel 1834 pubblicò un opuscolo in cui raccolse cento poesie didascaliche, ispirate al De Rerum Natura di Lucrezio. Queste poesie trattavano una varietà di argomenti, dalle scienze alle belle arti, fino ai vizi e alle virtù umane.
Nonostante la sua scrittura fosse caratterizzata da uno stile "rozzo e comico", le sue composizioni raggiunsero vertici di comicità involontaria che suscitarono un notevole successo tra il pubblico.
La peculiarità della sua poesia risiedeva nella struttura: le sue opere erano composte in quartine di ottonari con rime bislacche e utilizzavano licenze poetiche e storpiature divertenti. Ingarrica era noto per iniziare i suoi versi con il soggetto della composizione, rendendo più facile la memorizzazione. La sua opera ebbe un impatto culturale significativo, dando origine a imitazioni e a un vero e proprio genere letterario che si diffuse ben oltre Napoli.
Il successo delle sue poesie fu tale che Ingarrica organizzò anche un ufficio di vendita presso il tribunale per promuovere il suo opuscolo. La sua popolarità crebbe rapidamente, tanto che le sue composizioni divennero oggetto di imitazione da parte di altri poeti, contribuendo a creare un fenomeno culturale che si estese anche al Futurismo.
Ferdinando Ingarrica visse gran parte della sua vita a Napoli, dove si dedicò sia alla giurisprudenza che alla poesia. La sua vita personale rimane in gran parte avvolta nel mistero ed è stato oggetto di diversi studi nel corso degli anni. Critici come Ettore Janni lo hanno collocato tra i poeti minori dell'Ottocento italiano, riconoscendo il suo ruolo parodistico e involontario nel panorama letterario dell'epoca.
Suo padre, Pietro Ingarrica, era un giudice, e questa professione influenzò profondamente la vita e la carriera di Ferdinando, che seguì le orme paterne diventando anch'egli giudice nella Napoli borbonica.
Ingarrica è noto principalmente per aver introdotto una particolare forma di poesia, chiamata "ingarrichiana" o "anacreontica ingarrichiana", che emerse nella prima metà dell'Ottocento.
Nel 1834 pubblicò un opuscolo in cui raccolse cento poesie didascaliche, ispirate al De Rerum Natura di Lucrezio. Queste poesie trattavano una varietà di argomenti, dalle scienze alle belle arti, fino ai vizi e alle virtù umane.
Nonostante la sua scrittura fosse caratterizzata da uno stile "rozzo e comico", le sue composizioni raggiunsero vertici di comicità involontaria che suscitarono un notevole successo tra il pubblico.
La peculiarità della sua poesia risiedeva nella struttura: le sue opere erano composte in quartine di ottonari con rime bislacche e utilizzavano licenze poetiche e storpiature divertenti. Ingarrica era noto per iniziare i suoi versi con il soggetto della composizione, rendendo più facile la memorizzazione. La sua opera ebbe un impatto culturale significativo, dando origine a imitazioni e a un vero e proprio genere letterario che si diffuse ben oltre Napoli.
Il successo delle sue poesie fu tale che Ingarrica organizzò anche un ufficio di vendita presso il tribunale per promuovere il suo opuscolo. La sua popolarità crebbe rapidamente, tanto che le sue composizioni divennero oggetto di imitazione da parte di altri poeti, contribuendo a creare un fenomeno culturale che si estese anche al Futurismo.
Ferdinando Ingarrica visse gran parte della sua vita a Napoli, dove si dedicò sia alla giurisprudenza che alla poesia. La sua vita personale rimane in gran parte avvolta nel mistero ed è stato oggetto di diversi studi nel corso degli anni. Critici come Ettore Janni lo hanno collocato tra i poeti minori dell'Ottocento italiano, riconoscendo il suo ruolo parodistico e involontario nel panorama letterario dell'epoca.
Frasi di Ferdinando Ingarrica
Abbiamo un totale di 4 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Il far' uso del liquore
con dovuta temperanza
l'estro sveglia e con possanza
spinge l'uomo a poetar.
con dovuta temperanza
l'estro sveglia e con possanza
spinge l'uomo a poetar.
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