Biografia di Heinrich Heine
Nazione: Germania
Christian Johann Heinrich Heine nacque a Düsseldorf, Germania il 13 dicembre 1797 e morì a Parigi il 17 febbraio 1856. Fu un poeta.
Nato da genitori ebrei assimilati, ebbe uno zio - un potente banchiere - che lo sostenne per gran parte della sua vita, per poi escluderlo dal suo testamento. Frequentò l'università a Bonn, Gottinga e Berlino, apparentemente studiando legge, ma in realtà concentrando i suoi sforzi e la sua attenzione sulla poesia e sulla letteratura. A causa della repressione delle leggi antiebraiche, si convertì al protestantesimo nel tentativo di assicurarsi un lavoro. Le esperienze di persecuzione subite per mano di uno Stato antisemita fecero sì che, anche se partecipò al movimento romantico tedesco, la sua poesia fu ampiamente considerata come l'inaugurazione della crisi post-romantica, in cui l'arte fu vista come insufficiente a superare i traumi della modernità.
Scrisse sia poesie che prosa. La sua famosa raccolta Die Buch der Lieder (Il libro delle canzoni) (1827), fu scritta sulla scia delle delusioni amorose con due delle sue cugine più giovani. Nel 1824 viaggiò sulle montagne dello Harz. L'avventura fu romanzata in Die Harzreise (Il viaggio nell'Harz) e seguita da altri quattro testi, Reisebilder (Quadri di viaggio) (1826-31). Queste opere, con la loro miscela di fatto e finzione, autobiografia e critica sociale, contribuirono ad assicurare la reputazione letteraria di Heine. La sua ultima raccolta Ideen. Das Buch Le Grand (Idee. Il libro Le Grand) (1827) fu concepita come un diario di viaggio all'interno di se stesso.
Dopo la Rivoluzione di luglio del 1830, si recò a Parigi, dove rimase fino alla morte. Pur essendo in fondo scettico nei confronti delle filosofie utopiche, fu attratto dal filosofo utopista francese Saint-Simon; scrisse molti articoli di giornale penetranti sulla situazione culturale e politica in Francia, che raccolse in Franösische Zustände (Affari francesi) (1832). Scrisse anche due libri di critica sociale rivolti alla Germania: Die Romantische Schule (La scuola romantica) (1833-35) e Zur Geschicte der Relgion und Philosophie in Deutschland (Sulla storia della religione e della filosofia in Germania) (1834-35).
Il secondo volume di poesie, Neue Gedichte (Nuove poesie) (1844), comprendeva molti attacchi satirici al romanticismo tedesco e una serie di versi di impegno politico che erano apparsi per la prima volta sul giornale Vorwärts (Avanti) di Karl Marx. Dopo un viaggio in Germania nel 1843 scrisse il lungo poema satirico Deutschland. Ein Wintermärchen (Germania. Un racconto d'inverno); sempre più disilluso dall'utopismo, scrisse Atta Troll: Ein Sommernachtstraum (Sogno di una notte di mezza estate) (1847). Gli ultimi anni furono infelici: nel 1835 le sue opere furono vietate dal governo tedesco. Lo zio morì nel 1844, lasciandolo nell'indigenza. Nel 1848 fu costretto a letto dalla malattia che gli avrebbe tolto la vita dieci anni dopo. Prima di morire tornò a scrivere liriche, raccolte in Romanzero (1851) e Gedichte 1853 und 1854 (Poesie: 1853 e 1854), sono considerate le più belle che abbia mai scritto.
Fu sepolto nel cimitero di Montmarte a Parigi.
Nato da genitori ebrei assimilati, ebbe uno zio - un potente banchiere - che lo sostenne per gran parte della sua vita, per poi escluderlo dal suo testamento. Frequentò l'università a Bonn, Gottinga e Berlino, apparentemente studiando legge, ma in realtà concentrando i suoi sforzi e la sua attenzione sulla poesia e sulla letteratura. A causa della repressione delle leggi antiebraiche, si convertì al protestantesimo nel tentativo di assicurarsi un lavoro. Le esperienze di persecuzione subite per mano di uno Stato antisemita fecero sì che, anche se partecipò al movimento romantico tedesco, la sua poesia fu ampiamente considerata come l'inaugurazione della crisi post-romantica, in cui l'arte fu vista come insufficiente a superare i traumi della modernità.
Scrisse sia poesie che prosa. La sua famosa raccolta Die Buch der Lieder (Il libro delle canzoni) (1827), fu scritta sulla scia delle delusioni amorose con due delle sue cugine più giovani. Nel 1824 viaggiò sulle montagne dello Harz. L'avventura fu romanzata in Die Harzreise (Il viaggio nell'Harz) e seguita da altri quattro testi, Reisebilder (Quadri di viaggio) (1826-31). Queste opere, con la loro miscela di fatto e finzione, autobiografia e critica sociale, contribuirono ad assicurare la reputazione letteraria di Heine. La sua ultima raccolta Ideen. Das Buch Le Grand (Idee. Il libro Le Grand) (1827) fu concepita come un diario di viaggio all'interno di se stesso.
Dopo la Rivoluzione di luglio del 1830, si recò a Parigi, dove rimase fino alla morte. Pur essendo in fondo scettico nei confronti delle filosofie utopiche, fu attratto dal filosofo utopista francese Saint-Simon; scrisse molti articoli di giornale penetranti sulla situazione culturale e politica in Francia, che raccolse in Franösische Zustände (Affari francesi) (1832). Scrisse anche due libri di critica sociale rivolti alla Germania: Die Romantische Schule (La scuola romantica) (1833-35) e Zur Geschicte der Relgion und Philosophie in Deutschland (Sulla storia della religione e della filosofia in Germania) (1834-35).
Il secondo volume di poesie, Neue Gedichte (Nuove poesie) (1844), comprendeva molti attacchi satirici al romanticismo tedesco e una serie di versi di impegno politico che erano apparsi per la prima volta sul giornale Vorwärts (Avanti) di Karl Marx. Dopo un viaggio in Germania nel 1843 scrisse il lungo poema satirico Deutschland. Ein Wintermärchen (Germania. Un racconto d'inverno); sempre più disilluso dall'utopismo, scrisse Atta Troll: Ein Sommernachtstraum (Sogno di una notte di mezza estate) (1847). Gli ultimi anni furono infelici: nel 1835 le sue opere furono vietate dal governo tedesco. Lo zio morì nel 1844, lasciandolo nell'indigenza. Nel 1848 fu costretto a letto dalla malattia che gli avrebbe tolto la vita dieci anni dopo. Prima di morire tornò a scrivere liriche, raccolte in Romanzero (1851) e Gedichte 1853 und 1854 (Poesie: 1853 e 1854), sono considerate le più belle che abbia mai scritto.
Fu sepolto nel cimitero di Montmarte a Parigi.
Frasi di Heinrich Heine
Abbiamo un totale di 9 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Ognuno dovrebbe perdonare i propri nemici, ma non prima che questi siano impiccati.
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