1/6
L'istinto della fuga esisterà sempre: anche se Pascal consigliava di passare la vita in una stanza.
2/6
Un attore vero non si vaccina contro il bacillo istrionico; lo coltiva invece e ne sfrutta l'irrazionale virulenza fino a farlo esplodere nella pestilenza metaforica di cui parla Artaud.
3/6
L'attore è come una scatola vuota e più vuota è meglio è.
4/6
Come è brutta, Roma. Brutta di questa sua accecante bellezza, su cui risaltano i segni dello sfacelo come una voglia di barbabietola su un volto purissimo.
5/6
È incongruo che si muoia. Che non ci venga data un'altra vita per farla meglio.
6/6
La morte è l'angostura, la goccia di amaro, il catalizzatore di tutto il resto. Poche chiacchiere: una gran fregatura. Un errore di calcolo del Padre Eterno.