Frasi di Johann Wolfgang von Goethe

51/66

La tolleranza dovrebbe essere una frase transitoria. Deve portare al rispetto. Tollerare è offendere.

52/66

Il vecchio perde una fra le principali prerogative dell'uomo, quella di essere giudicato dai propri pari.

53/66

Un vecchio è sempre un re Lear.

54/66

Il vero è una fiaccola, ma una fiaccola gigantesca; perciò tutti cerchiamo di scivolarle accanto stringendo le palpebre, presi perfino dal timore di bruciarci.

55/66

Chi è nell'errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza.

56/66

Cara, chi oserà
dire: "Io credo in Dio?"
Puoi domandare a preti o a savi
e la risposta sembrerà prendere in giro
chi ha fatto la domanda.

57/66

Tutto è più semplice di quanto pensi ed allo stesso tempo più complesso di quanto immagini.

58/66

Il più sciocco fra tutti gli errori è quando giovani pur intelligenti credono di perdere la loro originalità se riconoscono quelle verità che già da altri sono state riconosciute.

59/66

Se è vero che la giovinezza è un difetto, ce ne correggiamo in fretta.

60/66

Quale governo, si domanda, è il migliore? Quello che c'insegna a governarci da soli!

61/66

Chi crede nell'immortalità si goda la sua felicità in silenzio; non ha nessun motivo di darsi delle arie.

62/66

I fortunati prendono dunque l'infelice per un gladiatore che debba morire con grazia sotto i loro occhi, come esigeva la plebe romana?

63/66

Certo, l'Inferno ha molte gole, molte!
Condizione sociale e dignità comportano
modi diversi d'essere inghiottiti.

64/66

Quel che è detto intelligenza
spesso è piuttosto vanità, limitazione.

65/66

Leggi e diritti si ereditano
come un'eterna malattia. Si strascicano
da una generazione all'altra, si propagano
di luogo in luogo, piano piano.
La ragione diventa assurdità,
il pubblico vantaggio una calamità:
che disgrazia essere un postero!

66/66

La letteratura nazionale non significa più molto, è tempo che si instauri una letteratura mondiale.


Biografia di Johann Wolfgang von Goethe