Biografia di Giovanni Gentile

Giovanni Gentile
Nazione: Italia    
Giovanni Gentile nacque a Castelvetrano (TP) il 29 maggio 1875 e morì a Firenze il 15 aprile 1944. Fu filosofo, storico della filosofia, pedagogista e politico.

Dopo aver completato gli studi superiori, si iscrisse alla Scuola Normale Superiore di Pisa, dove si laureò in lettere e filosofia nel 1897. Qui, sotto la guida di importanti filosofi come Domenico Jaja e Antonio Crivellucci, sviluppò un forte interesse per l'idealismo.

Dopo la laurea, iniziò la sua carriera accademica insegnando filosofia in diverse università italiane. Fu professore di storia della filosofia all'Università di Palermo dal 1906 al 1914, poi all'Università di Pisa fino al 1919. Nel 1918, Gentile tornò a Roma, dove continuò a insegnare e a scrivere.

Nel 1920, fondò il Giornale critico della filosofia italiana, che divenne un'importante piattaforma per il dibattito filosofico in Italia. Gentile collaborò anche con Benedetto Croce nella redazione della rivista La critica, contribuendo significativamente alla cultura italiana dell'epoca.

Nel 1922, Gentile aderì al fascismo e fu nominato Ministro della Pubblica Istruzione nel governo di Benito Mussolini. Durante il suo mandato, attuò una riforma radicale del sistema scolastico italiano nel 1923, nota come "Riforma Gentile". Questa riforma mirava a centralizzare il sistema educativo e a promuovere l'educazione classica, elevando l'obbligo scolastico fino ai quattordici anni. Gentile considerava il fascismo come un continuatore del Risorgimento e cercò di integrare le sue idee filosofiche con le politiche del regime.

Tuttavia, la sua adesione al fascismo non fu priva di ambiguità; Gentile si distinse per la sua posizione critica verso alcune delle politiche più estreme del regime e mantenne un certo grado di libertà intellettuale.

Dopo aver lasciato la politica attiva nel 1924, Gentile si dedicò agli studi e alla promozione di iniziative culturali, tra cui l'Enciclopedia Italiana, di cui fu direttore scientifico. Nel 1943, con l'avvento dell'armistizio e la caduta del regime fascista, Gentile tornò brevemente sulla scena politica con un discorso sul Campidoglio in cui auspicava l'unità nazionale.

Il 15 aprile 1944, Giovanni Gentile fu assassinato a Firenze da un gruppo di partigiani appartenenti ai GAP (Gruppi di Azione Patriottica). La sua morte avvenne in un contesto di violenza politica e guerra civile in Italia. Il suo corpo fu sepolto nella basilica di Santa Croce a Firenze.


Frasi di Giovanni Gentile

Abbiamo un totale di 7 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Pensare è sempre filosofare.


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