Biografia di Francesco Guicciardini
Nazione: Italia
Ser Francesco Guicciardini nacque a Firenze il 6 marzo 1483 e morì ad Arcetri (FI) il 22 maggio 1540. Fu politico, storico e scrittore.
La famiglia in cui nacque apparteneve all'aristocrazia e giocò un ruolo significativo nella vita politica della città. Suo padre, Piero di Iacopo Guicciardini, era un noto mercante e uomo politico mentre la madre, Simona di Bongianni Gianfigliazzi, proveniva da una famiglia influente. Guicciardini ricevette un'educazione di alto livello, studiando legge a Firenze, Padova e Pisa, dove si laureò in diritto civile. Nel 1508 sposò Maria Salviati, una scelta che suscitò contrasti con la sua famiglia a causa delle differenze politiche.
La sua carriera iniziò in ambito politico e diplomatico. Nel 1508 cominciò a redigere le Storie fiorentine, un'opera che analizza la storia della città dal tumulto dei Ciompi fino all'inizio del XVI secolo, ponendo particolare attenzione alla figura dei Medici.
Nel 1512 venne nominato ambasciatore della Repubblica fiorentina presso Ferdinando il Cattolico in Spagna. Durante questo periodo, scrisse il Discorso di Logrogno (dal nome della città spagnola di Logroño, dove venne stilato), un'analisi professionale delle istituzioni politiche fiorentine.
Tornato a Firenze nel 1514 dopo la caduta della Repubblica di Pier Soderini, Guicciardini ricoprì vari incarichi sotto il governo dei Medici. Nel 1516 fu nominato governatore di Modena e nel 1523 divenne Presidente della Romagna. Le sue esperienze politiche lo portarono a scrivere opere fondamentali come il Dialogo del reggimento di Firenze e le Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli, in cui espresse una visione pragmatica della politica.
Il sacco di Roma del 1527 segnò un punto di svolta nella sua carriera; con la caduta del governo mediceo, Guicciardini fu accusato di malgoverno e si rifugiò nella sua villa di Finocchieto, vicino a Firenze. In questo periodo scrisse i Ricordi, una raccolta di pensieri e massime che riflettevano le sue esperienze e osservazioni sulla vita politica. Due anni dopo si recò a Roma al servizio di papa Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a Bologna.
Fu solo nel 1531 che potè tornare a Firenze, dove i Medici si era nuovamente insediati: tuttavia Cosimo de' Medici non gli mostrò la stessa considerazione del suo predecessore Alessandro, di cui era consigliere, per cui Guicciardini si trovò ai margini della vita politica e si ritirò a vita privata nella sua villa ad Arcetri, dove mise ordine in alcune delle sue opere precedenti e scrisse la Storia d'Italia prima di morire nel 1540.
La famiglia in cui nacque apparteneve all'aristocrazia e giocò un ruolo significativo nella vita politica della città. Suo padre, Piero di Iacopo Guicciardini, era un noto mercante e uomo politico mentre la madre, Simona di Bongianni Gianfigliazzi, proveniva da una famiglia influente. Guicciardini ricevette un'educazione di alto livello, studiando legge a Firenze, Padova e Pisa, dove si laureò in diritto civile. Nel 1508 sposò Maria Salviati, una scelta che suscitò contrasti con la sua famiglia a causa delle differenze politiche.
La sua carriera iniziò in ambito politico e diplomatico. Nel 1508 cominciò a redigere le Storie fiorentine, un'opera che analizza la storia della città dal tumulto dei Ciompi fino all'inizio del XVI secolo, ponendo particolare attenzione alla figura dei Medici.
Nel 1512 venne nominato ambasciatore della Repubblica fiorentina presso Ferdinando il Cattolico in Spagna. Durante questo periodo, scrisse il Discorso di Logrogno (dal nome della città spagnola di Logroño, dove venne stilato), un'analisi professionale delle istituzioni politiche fiorentine.
Tornato a Firenze nel 1514 dopo la caduta della Repubblica di Pier Soderini, Guicciardini ricoprì vari incarichi sotto il governo dei Medici. Nel 1516 fu nominato governatore di Modena e nel 1523 divenne Presidente della Romagna. Le sue esperienze politiche lo portarono a scrivere opere fondamentali come il Dialogo del reggimento di Firenze e le Considerazioni intorno ai Discorsi di Machiavelli, in cui espresse una visione pragmatica della politica.
Il sacco di Roma del 1527 segnò un punto di svolta nella sua carriera; con la caduta del governo mediceo, Guicciardini fu accusato di malgoverno e si rifugiò nella sua villa di Finocchieto, vicino a Firenze. In questo periodo scrisse i Ricordi, una raccolta di pensieri e massime che riflettevano le sue esperienze e osservazioni sulla vita politica. Due anni dopo si recò a Roma al servizio di papa Clemente VII, che gli offrì l'incarico di diplomatico a Bologna.
Fu solo nel 1531 che potè tornare a Firenze, dove i Medici si era nuovamente insediati: tuttavia Cosimo de' Medici non gli mostrò la stessa considerazione del suo predecessore Alessandro, di cui era consigliere, per cui Guicciardini si trovò ai margini della vita politica e si ritirò a vita privata nella sua villa ad Arcetri, dove mise ordine in alcune delle sue opere precedenti e scrisse la Storia d'Italia prima di morire nel 1540.
Frasi di Francesco Guicciardini
Abbiamo un totale di 17 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Quando ti viene la occasione di cosa tu desideri, pigliala sanza perdere tempo; perché le cose del mondo si variano tanto spesso che non si può dire d'avere la cosa insino non l'hai in mano.
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