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In un mondo come il nostro, inaridito, agitato, maniaco, è necessario mettere olio d'amore sugli ingranaggi dei rapporti sociali e formare nuclei di pensiero e di resistenza morale per non essere travolti.
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L'amore è la più benefica, universale e santa di tutte le forze naturali, per la quale l'uomo può evadere dalla clausura dell'io, per donarsi e diventare fonte viva e luminosa di altre vite nel mondo.
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Bisogna rifare l'uomo e, per farlo, bisogna restituirgli anche la dignità, la dolcezza e la varietà del vivere, voglio dire quel rispetto della personalità individuale e quella possibilità di esplicare completamente il potenziale della ricchezza personale.
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Sanare il dolore non è allora soltanto un opera di filantropia, ma è un'opera che appartiene strettamente alla redenzione di Cristo.
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Se la carità è una lotta per la vita, come non guardare di preferenza i piccoli senza affetto o per qualsiasi motivo sofferenti,mutilati, disabili o abbandonati?
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Condividere la sofferenza è il primo passo terapeutico.
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Tutta la riabilitazione deve tendere a sviluppare il massimo delle capacità della vita.