1/32
Chi ha perduto l'autorità che aveva prima, diventa nella disgrazia bersaglio anche dei vili.
2/32
Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.
3/32
Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti.
4/32
Quando i potenti litigano, ai poveri toccano i guai.
5/32
Chi è stato disprezzato suole ripagare con la stessa moneta.
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Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia.
7/32
Colui che di turpe frode una volta si macchiò, anche se dice il vero non è più creduto.
8/32
È pericoloso credere e pericoloso non credere.
9/32
Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.
10/32
Amittit merito proprium qui alienum adpetit.
11/32
Ha quel che merita chi perde il proprio per arraffare l'altrui.
12/32
Non provvedere a sé e dar consigli agli altri è cosa stolta.
13/32
Ciò che si disprezza spesso si scopre valere di più di ciò che si esalta.
14/32
Abbonda il nome di amico, ma di fedeltà ce n'é poca.
15/32
Numquam est cum potente societas.
16/32
Non c'è mai alleanza con chi è potente.
17/32
Viene giustamente deriso chi, senza forza, fa vane minacce.
18/32
Spesso c'è più buon senso in uno solo che in tutta una folla.
19/32
Più i fiumi son profondi, con minor rumore scorrono.
20/32
Non sempre le cose sono come sembrano.
21/32
Parce gaudere oportet, et sensim queri. Totam aeque vitam miscet dolor et gaudium.
22/32
Sii parco nella gioia e lento al pianto. Gioia e dolore dosano la vita.
23/32
Ubi leonis pellis deficit, vulpina induenda est.
24/32
Quando manca la pelle del leone, bisogna indossare quella della volpe.
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Numquam est fidelis cum potente societas.
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Non è mai sicura l'amicizia con un potente.
27/32
Giove impose agli uomini due bisacce: mise quella dei vizi propri dietro la schiena, quella carica dei vizi altrui davanti al petto.
28/32
Chi non ha possibilità e vuole imitare il potente, finisce male.
29/32
Humiles laborant, ubi potentes dissident.
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Per il miserabile, voler imitare il potente è la rovina.
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"Oh che maestoso aspetto" disse, "e non ha cervello!"
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Dimostrerà la favoletta mia
ch'è sempre cosa infida
lo stare col potente in compagnia.