Frasi di Fedro



1/31

Chi ha perduto l'autorità che aveva prima, diventa nella disgrazia bersaglio anche dei vili.

2/31

Molto spesso, col cambiare del governo, per i poveri cambia solo il nome del padrone.

3/31

Nessuno è abbastanza difeso contro i potenti.

4/31

Quando i potenti litigano, ai poveri toccano i guai.

5/31

Chi è stato disprezzato suole ripagare con la stessa moneta.

6/31

Chi non si adatta alla gentilezza, per lo più paga il fio della propria superbia.

7/31

Colui che di turpe frode una volta si macchiò, anche se dice il vero non è più creduto.

8/31

È pericoloso credere e pericoloso non credere.

9/31

Giove ci impose due bisacce: ci mise dietro quella piena dei nostri difetti e davanti, sul petto, quella con i difetti degli altri. Perciò non possiamo scorgere i nostri difetti e, non appena gli altri sbagliano, siamo pronti a biasimarli.

10/31

Amittit merito proprium qui alienum adpetit.

11/31

Ha quel che merita chi perde il proprio per arraffare l'altrui.

12/31

Non provvedere a sé e dar consigli agli altri è cosa stolta.

13/31

Ciò che si disprezza spesso si scopre valere di più di ciò che si esalta.

14/31

Abbonda il nome di amico, ma di fedeltà ce n'é poca.

15/31

Numquam est cum potente societas.

16/31

Non c'è mai alleanza con chi è potente.

17/31

Viene giustamente deriso chi, senza forza, fa vane minacce.

18/31

Spesso c'è più buon senso in uno solo che in tutta una folla.

19/31

Più i fiumi son profondi, con minor rumore scorrono.

20/31

Non sempre le cose sono come sembrano.

21/31

Parce gaudere oportet, et sensim queri. Totam aeque vitam miscet dolor et gaudium.

22/31

Sii parco nella gioia e lento al pianto. Gioia e dolore dosano la vita.

23/31

Ubi leonis pellis deficit, vulpina induenda est.

24/31

Quando manca la pelle del leone, bisogna indossare quella della volpe.

25/31

Numquam est fidelis cum potente societas.

26/31

Non è mai sicura l'amicizia con un potente.

27/31

Giove impose agli uomini due bisacce: mise quella dei vizi propri dietro la schiena, quella carica dei vizi altrui davanti al petto.

28/31

Chi non ha possibilità e vuole imitare il potente, finisce male.

29/31

Humiles laborant, ubi potentes dissident.

30/31

Per il miserabile, voler imitare il potente è la rovina.

31/31

"Oh che maestoso aspetto" disse, "e non ha cervello!"




Biografia di Fedro