Biografia di Anna Frank
Nazione: Germania
Annelies Marie Frank nacque a Francoforte sul Meno, Germania il 12 giugno 1929 e morì nel campo di concentramento di Bergen-Belsen, Germania nel febbraio/marzo del 1945. Nata in Germania da una famiglia ebraica, fu costretta a trasferirsi in Olanda con la famiglia per la preoccupazione delle presa di potere di Hitler. Con l'instaurazione delle leggi sulla famiglia, ai Frank venne tolta la cittadinanza tedesca. Le cose precipitarono quando Hitler invase la Polonia dando inizio alla seconda guerra mondiale. Presto la Germania attaccò anche l'Olanda e le cose per gli ebrei si fecero ancora più problematiche.
Nel 1942 la famiglia si diede alla clandestinità facendo finta di essersi rifugiata in Svizzera ma vivendo in realtà nel retro-casa di un edificio al quale si accedeva da una scala nascosta da una biblioteca girevole. Oltre alla famiglia Frank c'erano altre 4 persone e la convivenza non era certo delle più facili. Non potendo praticamente uscire di casa Anna cominciò a scrivere il suo famoso diario, dove descriveva le persone che vivevano insieme a lei e la sua vita quotidiana.
Il 4 agosto del 1944 la Gestapo fece irruzione nel covo segreto e arrestò tutti. Chi sia stato effettivamente il traditore che rivelò la presenza di ebrei in quella casa è ancora oggi oggetto di dibattito. Una volte giunte al campo di concentramento di Bergen-Belsen, Anna e la sorella Margot morirono di tifo, presumibilmente nel febbraio del 1945. Delle 8 persone della casa clandestina, il padre di Anna, Otto, fu l'unico che, nonostante l'internamento in campo di sterminio, riuscì a venirne fuori vivo. Ritornò in Olanda dove Miep Gies, una delle persone che avevano aiutato lui e la sua famiglia a nascondersi, gli restituì il diario che Anna aveva scritto di nascosto. Alcuni amici lo convinsero a darlo alle stampe, e lui lo fece ma revisionando alcune parti e solo successivamente venne edito di nuovo in una forma più fedele all'originale. Otto Frank si risposò con la madre di una compagna di scuola di Anna e visse ancora a lungo; morì nel 1980, a 91 anni, a Basilea, in Svizzera.
Nel 1942 la famiglia si diede alla clandestinità facendo finta di essersi rifugiata in Svizzera ma vivendo in realtà nel retro-casa di un edificio al quale si accedeva da una scala nascosta da una biblioteca girevole. Oltre alla famiglia Frank c'erano altre 4 persone e la convivenza non era certo delle più facili. Non potendo praticamente uscire di casa Anna cominciò a scrivere il suo famoso diario, dove descriveva le persone che vivevano insieme a lei e la sua vita quotidiana.
Il 4 agosto del 1944 la Gestapo fece irruzione nel covo segreto e arrestò tutti. Chi sia stato effettivamente il traditore che rivelò la presenza di ebrei in quella casa è ancora oggi oggetto di dibattito. Una volte giunte al campo di concentramento di Bergen-Belsen, Anna e la sorella Margot morirono di tifo, presumibilmente nel febbraio del 1945. Delle 8 persone della casa clandestina, il padre di Anna, Otto, fu l'unico che, nonostante l'internamento in campo di sterminio, riuscì a venirne fuori vivo. Ritornò in Olanda dove Miep Gies, una delle persone che avevano aiutato lui e la sua famiglia a nascondersi, gli restituì il diario che Anna aveva scritto di nascosto. Alcuni amici lo convinsero a darlo alle stampe, e lui lo fece ma revisionando alcune parti e solo successivamente venne edito di nuovo in una forma più fedele all'originale. Otto Frank si risposò con la madre di una compagna di scuola di Anna e visse ancora a lungo; morì nel 1980, a 91 anni, a Basilea, in Svizzera.
Frasi di Anna Frank
Abbiamo un totale di 13 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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A noi giovani costa doppia fatica mantenere le nostre opinioni in un tempo in cui ogni idealismo è annientato e distrutto, in cui gli uomini si mostrano dal loro lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.
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