Biografia di Maurits Cornelis Escher
Nazione: Paesi Bassi (Olanda)
Maurits Cornelis Escher nacque a Leeuwarden, Olanda il 17 giugno 1898 e morì a Laren, Olanda il 27 marzo 1972. Fu grafico e incisore.
Dopo aver frequentato varie scuole con risultati mediocri, Escher divenne discepolo di un grafico chiamato Samuel Jessurun de Mesquita e si dedicò alla xilografia, ma i suoi studi in campo artistico non ebbero brillanti risultati. Nel 1922 fece un viaggio in Italia e rimase folgorato dalla bellezza del paese. Dopo Genova si recò a Siena, a San Gimignano e poi in costiera Amalfitana, dove conobbe una ragazza, figlia di un banchiere svizzero e anch'essa artista, che infine sposò. Vissero a Roma ed ebbero tre figli, ma Escher continuò a viaggiare nonostante le sue opere non avessero successo. Con l'ascesa del fascismo, emigrò in Svizzera, mantenendo sempre una gran nostalgia per l'Italia. Dopo un po' di tempo partì di nuovo, stavolta per la Spagna dove rimase folgorato dalla bellezza dell'Alhambra, che ebbe un profondo impatto sulla sua produzione artistica. Alla vigilia della seconda guerra mondiale si trasferì in Belgio e i suoi lavori subirono un altro profondo cambiamento, portandolo più vicino alle sue visioni interiori e svincolandosi dalla produzione paesaggistica. Nel frattempo la sua fama si era accresciuta e numerose mostre dei suoi lavori venivano indette in diverse città. Solo nel 1964, a seguito di una grave malattia, la sua produzione artistica si interruppe. La convalescenza fu lunga, e le sue energie creative si esaurirono portandolo poi alla morte
Dopo aver frequentato varie scuole con risultati mediocri, Escher divenne discepolo di un grafico chiamato Samuel Jessurun de Mesquita e si dedicò alla xilografia, ma i suoi studi in campo artistico non ebbero brillanti risultati. Nel 1922 fece un viaggio in Italia e rimase folgorato dalla bellezza del paese. Dopo Genova si recò a Siena, a San Gimignano e poi in costiera Amalfitana, dove conobbe una ragazza, figlia di un banchiere svizzero e anch'essa artista, che infine sposò. Vissero a Roma ed ebbero tre figli, ma Escher continuò a viaggiare nonostante le sue opere non avessero successo. Con l'ascesa del fascismo, emigrò in Svizzera, mantenendo sempre una gran nostalgia per l'Italia. Dopo un po' di tempo partì di nuovo, stavolta per la Spagna dove rimase folgorato dalla bellezza dell'Alhambra, che ebbe un profondo impatto sulla sua produzione artistica. Alla vigilia della seconda guerra mondiale si trasferì in Belgio e i suoi lavori subirono un altro profondo cambiamento, portandolo più vicino alle sue visioni interiori e svincolandosi dalla produzione paesaggistica. Nel frattempo la sua fama si era accresciuta e numerose mostre dei suoi lavori venivano indette in diverse città. Solo nel 1964, a seguito di una grave malattia, la sua produzione artistica si interruppe. La convalescenza fu lunga, e le sue energie creative si esaurirono portandolo poi alla morte
Frasi di Maurits Cornelis Escher
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Il mio lavoro è un gioco, un gioco molto ma molto serio.
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