Biografia di Alexandra David-Néel
Nazione: Francia
Louise Eugenie Alexandrine Marie David nacque a Saint-Mandé, Francia il 24 ottobre 1868 e morì a Digne, Francia il giorno 8 settembre 1969. Fu scrittrice ed esploratrice.
La vita di Alexandra fu tutta all'insegna dell'avventura.
Appena diciottenne partì in bicicletta dal Belgio per visitare Spagna e Francia. In seguito si trasferì a Londra per studiare l'inglese e le filosofie orientali. Ritornata poi a Parigi si iscrisse alla Società Teosofica di Madame Blavatsky conseguendo il diploma nel giugno del 1892. Frequentò diverse sette e società segrete, nella Massoneria raggiunse il trentatreesimo grado del Rito scozzese antico ed accettato e nel 1899 scrisse un saggio anarchico che però nessun editore ebbe il coraggio di pubblicare. Il suo compagno Jean Haustont, allora, lo pubblicò a proprie spese: ebbe subito grande diffusione negli ambienti anarchici e fu tradotto in cinque lingue.
L'anno seguente, grazie ad una eredità, ebbe modo di viaggiare a lungo in India. Per vivere si dedicò al canto, e viaggiò per il mondo come cantante lirica, divenendo la prima donna all'opera di Hanoi (Vietnam). Quando le venne offerto il posto di direttrice artistica del teatro di Tunisi, partì per l'Africa, dove conobbe un ingegnere ferroviario, Philippe Néel, che divenne suo marito.
La vita patrimoniale però le andava stretta quindi , d'accordo col coniuge, si trasferì di nuovo in Inghilterra per approfondire gli studi già iniziati in gioventù.
Nel 1914, per due anni, visse nel Sikkim dedicandosi alla meditazione insieme ad Aphur Yongden che successivamente adottò come figlio.
Non potendo tornare in Europa a causa della guerra, si recò in Giappone. Lì incontro un certo Ekai Kawaguchi che in passato era stato a Lhasa. Alexandra volle fare la stessa cosa, per cui andò a Pechino e da lì, travestita da tibetana, attraversò la Cina a piedi insieme al figlio adottivo fino a giungere, otto mesi dopo, in Tibet, prima donna occidentale a raggiungere Lhasa.
Dopo un breve soggiorno in Europa, tornò in Cina nel 1937 e vi rimase fino al 1946 a causa della seconda Guerra Mondiale. Durante la sua vita scrisse più di trenta libri, fra reportage di viaggio e testi sul Buddhismo. Morì a quasi 101 anni in Francia, ma le sue ceneri vennero successivamente sparse sul Gange insieme a quelle del figlio, morto nel 1955.
La vita di Alexandra fu tutta all'insegna dell'avventura.
Appena diciottenne partì in bicicletta dal Belgio per visitare Spagna e Francia. In seguito si trasferì a Londra per studiare l'inglese e le filosofie orientali. Ritornata poi a Parigi si iscrisse alla Società Teosofica di Madame Blavatsky conseguendo il diploma nel giugno del 1892. Frequentò diverse sette e società segrete, nella Massoneria raggiunse il trentatreesimo grado del Rito scozzese antico ed accettato e nel 1899 scrisse un saggio anarchico che però nessun editore ebbe il coraggio di pubblicare. Il suo compagno Jean Haustont, allora, lo pubblicò a proprie spese: ebbe subito grande diffusione negli ambienti anarchici e fu tradotto in cinque lingue.
L'anno seguente, grazie ad una eredità, ebbe modo di viaggiare a lungo in India. Per vivere si dedicò al canto, e viaggiò per il mondo come cantante lirica, divenendo la prima donna all'opera di Hanoi (Vietnam). Quando le venne offerto il posto di direttrice artistica del teatro di Tunisi, partì per l'Africa, dove conobbe un ingegnere ferroviario, Philippe Néel, che divenne suo marito.
La vita patrimoniale però le andava stretta quindi , d'accordo col coniuge, si trasferì di nuovo in Inghilterra per approfondire gli studi già iniziati in gioventù.
Nel 1914, per due anni, visse nel Sikkim dedicandosi alla meditazione insieme ad Aphur Yongden che successivamente adottò come figlio.
Non potendo tornare in Europa a causa della guerra, si recò in Giappone. Lì incontro un certo Ekai Kawaguchi che in passato era stato a Lhasa. Alexandra volle fare la stessa cosa, per cui andò a Pechino e da lì, travestita da tibetana, attraversò la Cina a piedi insieme al figlio adottivo fino a giungere, otto mesi dopo, in Tibet, prima donna occidentale a raggiungere Lhasa.
Dopo un breve soggiorno in Europa, tornò in Cina nel 1937 e vi rimase fino al 1946 a causa della seconda Guerra Mondiale. Durante la sua vita scrisse più di trenta libri, fra reportage di viaggio e testi sul Buddhismo. Morì a quasi 101 anni in Francia, ma le sue ceneri vennero successivamente sparse sul Gange insieme a quelle del figlio, morto nel 1955.
Frasi di Alexandra David-Néel
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta.
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