Biografia di Dino Compagni

Dino Compagni
Nazione: Italia    
Dino Compagni nacque a Firenze nel 1246 o nel 1247 e morì sempre a Firenze il 26 febbraio 1324. Fu politico, scrittore, storico e mercante.

Nacque da una famiglia guelfa del "popolo grasso", la ricca borghesia mercantile, proveniente dai dintorni di Pisa dove possedevano un castello.

Nella sua giovinezza, nonostante l'età ancora immatura secondo i criteri dell'epoca, partecipò attivamente alla vita politica fiorentina: intorno al 1282, insieme a cinque altri cittadini popolani, ebbe un ruolo preminente nell'istituzione del Priorato delle Arti il 15 giugno di quell'anno, un evento che segnò l'ascesa del potere delle arti maggiori.

Iscritto all'Arte di Por Santa Maria come produttore e commerciante di panni di seta, ne divenne più volte console, e tra il 1282 e il 1301 ricoprì cariche di rilievo come priore nel 1289 e nel 1301, gonfaloniere di Giustizia nel 1293, partecipando anche alle battaglie di Campaldino contro gli Aretini l'11 giugno 1289 e di Caprona il 16 agosto successivo.​

Compagni condivise questi anni turbolenti con figure chiave della politica fiorentina, come Giano della Bella, protagonista dei primi capitoli della sua opera e artefice degli Ordinamenti di Giustizia che miravano a limitare il potere della nobiltà, le cui trame portarono al suo esilio.

Come guelfo bianco, si oppose alle fazioni dei Neri e ai Donati, descrivendo le tensioni tra Cerchi e Donati nel 1300, eventi in cui fu coinvolto anche Dante Alighieri, suo contemporaneo e priore nello stesso anno, offrendo così un punto di vista comune su lotte intestine e crisi guelfa.

Ambasciatore a Roma nell'ottobre 1301 per Firenze, non vi fece più ritorno dopo l'arrivo di Carlo di Valois e il trionfo dei Neri, subendo l'esilio e continuando la sua attività di commerciante tessile.

Tra il 1310 e il 1312, ritirato dalla politica, scrisse la sua opera principale, la Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi, un trattato storiografico in volgare che narra con passione e sarcasmo gli eventi di Firenze dal 1280 al 1312, dalla battaglia di Campaldino alla nascita delle fazioni bianche e nere, dalle trame di Bonifacio VIII alla calata di Carlo di Valois, definita un "diario di una sconfitta scritto da uno sconfitto" per la sua vivida testimonianza umana.

Quest'opera, riscoperta tra Settecento e Ottocento dopo secoli di oblio, permette un confronto con la Divina Commedia di Dante sugli stessi moti politici e personaggi. Quando morì lasciò un'eredità di politico e cronista che cattura l'epica crisi medievale fiorentina.​


Frasi di Dino Compagni

Per ora abbiamo un totale di 1 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Soleano dire i savi uomini: "L'uomo savio non fa cosa che se ne penta."


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