Biografia di Cartesio

 Cartesio
Nazione: Francia    
René Descartes (nome latino Renatus Cartesius) nacque a La Haye en Touraine, Francia il 31 marzo 1596 e morì a Stoccolma il giorno 11 febbraio 1650. Fu un matematico e un filosofo.
Nacque da una famiglia benestante e, più avanti, anche nobile. Data la sua salute funestata da una tosse insistente che fece pensare a molti che non sarebbe sopravvissuto a lungo, iniziò tardi a studiare in un collegio dei gesuiti. Si mostrerà poi deluso degli insegnamenti ricevuti e studiò ancora laureandosi in giurisprudenza. Si arruolò volontario nell'esercito e fu inviato di stanza in Olanda, dove il periodo di pace tra Francia e Spagna lo fece annoiare. Ebbe modo però di conoscere il medico e fisico Isaac Beeckman, noto oggi per aver dimostrato matematicamente il legame di proporzionalità inversa tra la lunghezza di una corda e la frequenza da essa emessa quando pizzicata (chi suona la chitarra conosce benissimo questo principio). Essi rimasero in contatto per anni, scambiandosi notizie e scoperte. Proprio in una lettera a Beeckman, nel 1619, Cartesio scrisse di aver potuto formulare dimostrazioni relative alle equazioni cubiche, dalle quali prese poi forma la geometria analitica. Fra le sue opere ricordiamo "Tractatus de homine", "Compendium musicae" e "Principia philosophiae".
Un doppio mistero avvolge la morte di Cartesio. Intanto c'è chi dice che sia morto di polmonite ma svariati testimoni dell'epoca hanno riferito di sintomi (emorragia intestinale, vomito nero) tipicamente attribuibili all'avvelenamento da arsenico. Inoltre, la tumulazione avvenne in Svezia e successivamente la ossa furono portate in Francia e seppellite prima in una chiesa, poi in un'altra, finchè qualcuno non si accorse che mancava il cranio. Quest'ultimo saltò fuori ad un'asta in Svezia e fu poi donato alla Francia.
Ma i misteri relativi a Cartesio non finiscono qui. Si parla di un taccuino segreto, che lo scienziato tedesco Leibnitz avrebbe scoperto fra i documenti di Cartesio. Il testo, cifrato, era intitolato "De solidorum elementis" e Leibnitz riuscì a copiarne solo una parte. Anche questi documenti andarono mischiati con altri, di Leibnitz, e riscoperti solo secoli dopo. Fu solo nel 1987, grazie ad un sacerdote francese esperto di crittografia, che si potè stabilire che Leibnitz aveva trovato la formula generale dei poliedri semplici che Cartesio aveva scoperto quasi cento anni prima di Eulero. Come se non bastasse, c'è chi sostiene che nel taccuino segreto non fossero contenute solo formule matematiche ma anche simboli alchemici e cabalistici che legherebbero Cartesio ai Rosacroce.


Frasi di Cartesio

Abbiamo un totale di 8 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
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Il dubbio è l'inizio della conoscenza.


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