Frasi di Benedetto Croce



1/16

Ciascuno ha la filosofia o la religione di cui è degno.

2/16

Il filosofo, oggi, deve non già fare il puro filosofo, ma esercitare un qualche mestiere; in primo luogo il mestiere dell'uomo.

3/16

L'uomo dimentica. Si dice che ciò sia opera del tempo; ma troppe cose buone, e troppe ardue opere, si sogliono attribuire al tempo, cioè a un essere che non esiste. No: quella dimenticanza non è opera del tempo; è opera nostra, che vogliamo dimenticare e dimentichiamo.

4/16

La libertà al singolare esiste soltanto nelle libertà al plurale.

5/16

La storia nostra è storia della nostra anima e storia dell'anima umana è la storia del mondo.

6/16

La critica è un fucile molto bello: deve sparare raramente!

7/16

Nella vera poesia le espressioni che suonano più semplici ci riempiono di sorpresa e di gioia perché rivelano noi a noi stessi.

8/16

L'eterno progresso spirituale non ha niente da vedere con la volgare ricerca del piacere e della felicità; tanto che si potrebbe del pari, se così piacesse, definirlo un progresso nel sempre più alto e più complesso dolore umano.

9/16

Vi sono rami di produzione letteraria o libraria che si dica, i quali sembrano condannati all'inferiorità e ad aggirarsi in una sorta di "demimonde" scientifico: caso tipico, la cosiddetta "Sociologia".

10/16

La violenza non è forza ma debolezza.

11/16

Ecco, dunque, dove soltanto può essere collocato l'orgoglio del filosofo: nella coscienza della maggiore intensità delle sue domande e delle sue risposte.

12/16

I geni della pura politica, i "fatalia monstra", ricordati nelle storie, se rivivessero e tornassero tra la gente, rimarrebbero stupiti nell'apprender ciò che fecero senza saperlo, e leggerebbero nelle opere del loro passato come in un geroglifico di cui viene offerta ad essi la chiave.

13/16

Non basta dire che la storia è il giudizio storico, ma bisogna soggiungere che ogni giudizio è giudizio storico, o storia senz'altro.

14/16

L'attività estetica, nel suo aspetto di controllo e freno di se medesima, si suol chiamare IL GUSTO.

15/16

Ma non v'ha ideale che non si appoggi, in ultimo, a una concezione della realtà e perciò non sia religioso.

16/16

Sicché la poesia non può dirsi né sentimento né immagine né somma dei due, ma "contemplazione del sentimento" o "intuizione lirica", o, che è lo stesso, "intuizione pura", in quanto è pura di ogni riferimento storico e critico alla realtà o irrealtà delle immagini di cui s'intesse, e coglie il puro palpito della vita nella sua idealità.




Biografia di Benedetto Croce