Biografia di Simone de Beauvoir
Nazione: Francia
Simone Lucie Ernestine Marie Bertrand de Beauvoir nacque a Parigi il 9 gennaio 1908 e morì a Parigi il 14 aprile 1986. Fu scrittrice, insegnante, filosofa e saggista.
Nacque da una famiglia dell'alta borghesia che però soffrì presto della bancarotta del nonno materno. Si trasferirono e vissero in ristrettezze ma alcune abitudini come i soggiorni in campagna vennero in qualche modo mantenuti. Simone manifestò presto una gran passione per la natura e per lo studio.
Nel 1926 si iscrisse alla Sorbona e nel 1929 ottenne, con una tesi su Leibniz, la laurea e l'idoneità all'insegnamento. In quegli anni si appassionò agli scritti di Proust mentre la sua amica d'infanzia, Elisabeth Lacoin, detta Zaza, si innamorò di un collega di università di Simone. Quando la madre di Zaza li scoprì, minacciò uno scandalo e il fidanzato scappò. Zaza, disperata, vagò nuda per una notte intera, contraendo una polmonite e morendo qualche tempo dopo.
Nel luglio del 1929 conobbe, all'Università, Jean-Paul Sartre, filosofo esistenzialista col quale condivise una vita privata e professionale. L'anno successivo iniziò ad insegnare a Marsiglia e nel 1939 intraprese una relazione omosessuale con una sua studentessa di 17 anni. Nonostante non fosse punibile penalmente, in quanto in Francia l'età per il consenso sessuale è di 15 anni, Simone fu licenziata e bandita a vita dall'insegnamento.
Con Sartre viaggiò molto, in Italia, Spagna, Marocco e insieme vissero grandi sconvolgimenti politici: la guerra civile in Spagna, l'ascesa del nazismo, la seconda Guerra Mondiale. Nell'immediato dopoguerra si recò negli Stati Uniti dove conobbe lo scrittore Nelson Algren, col quale iniziò una relazione. Viaggiò anche in Brasile, Cina, Russia, Cuba e ancora in Italia con Sartre. Nel 1949 scrisse Il secondo sesso che la rese, se possibile, ancora più famosa.
Considerata la madre del movimento femminista, nato nel 1968, per tutti gli anni '70 fu in prima linea nel sostenere varie cause fra le quali il conflitto arabo-israeliano, l'aborto, il golpe in Cile e i diritti della donna in generale. Nel 1971 scrisse il Manifesto delle 343 puttane, firmato da 343 attrici, intellettuali e donne comuni che si autodenunciavano per aver fatto ricorso all'aborto, all'epoca ancora condannato in Francia. Contemporaneamente cominciò ad occuparsi anche di un altro problema sociale, quello della vecchiaia, al quale dedicò un saggio intitolato La terza età.
Nel 1981 Sartre morì e lei scrisse e gli dedicò La cerimonia degli addii. Con la morte di Sartre si concluse una storia durata una vita, fatta di reciproche e consenzienti infedeltà, addirittura condividendo, a volte, la stessa amante. Ci piace inserire, a chiusura di questa breve biografia, una frase della stessa Simone, in cui parla di Jean-Paul (vedi sotto).
Nacque da una famiglia dell'alta borghesia che però soffrì presto della bancarotta del nonno materno. Si trasferirono e vissero in ristrettezze ma alcune abitudini come i soggiorni in campagna vennero in qualche modo mantenuti. Simone manifestò presto una gran passione per la natura e per lo studio.
Nel 1926 si iscrisse alla Sorbona e nel 1929 ottenne, con una tesi su Leibniz, la laurea e l'idoneità all'insegnamento. In quegli anni si appassionò agli scritti di Proust mentre la sua amica d'infanzia, Elisabeth Lacoin, detta Zaza, si innamorò di un collega di università di Simone. Quando la madre di Zaza li scoprì, minacciò uno scandalo e il fidanzato scappò. Zaza, disperata, vagò nuda per una notte intera, contraendo una polmonite e morendo qualche tempo dopo.
Nel luglio del 1929 conobbe, all'Università, Jean-Paul Sartre, filosofo esistenzialista col quale condivise una vita privata e professionale. L'anno successivo iniziò ad insegnare a Marsiglia e nel 1939 intraprese una relazione omosessuale con una sua studentessa di 17 anni. Nonostante non fosse punibile penalmente, in quanto in Francia l'età per il consenso sessuale è di 15 anni, Simone fu licenziata e bandita a vita dall'insegnamento.
Con Sartre viaggiò molto, in Italia, Spagna, Marocco e insieme vissero grandi sconvolgimenti politici: la guerra civile in Spagna, l'ascesa del nazismo, la seconda Guerra Mondiale. Nell'immediato dopoguerra si recò negli Stati Uniti dove conobbe lo scrittore Nelson Algren, col quale iniziò una relazione. Viaggiò anche in Brasile, Cina, Russia, Cuba e ancora in Italia con Sartre. Nel 1949 scrisse Il secondo sesso che la rese, se possibile, ancora più famosa.
Considerata la madre del movimento femminista, nato nel 1968, per tutti gli anni '70 fu in prima linea nel sostenere varie cause fra le quali il conflitto arabo-israeliano, l'aborto, il golpe in Cile e i diritti della donna in generale. Nel 1971 scrisse il Manifesto delle 343 puttane, firmato da 343 attrici, intellettuali e donne comuni che si autodenunciavano per aver fatto ricorso all'aborto, all'epoca ancora condannato in Francia. Contemporaneamente cominciò ad occuparsi anche di un altro problema sociale, quello della vecchiaia, al quale dedicò un saggio intitolato La terza età.
Nel 1981 Sartre morì e lei scrisse e gli dedicò La cerimonia degli addii. Con la morte di Sartre si concluse una storia durata una vita, fatta di reciproche e consenzienti infedeltà, addirittura condividendo, a volte, la stessa amante. Ci piace inserire, a chiusura di questa breve biografia, una frase della stessa Simone, in cui parla di Jean-Paul (vedi sotto).
Frasi di Simone de Beauvoir
Abbiamo un totale di 36 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La sua morte ci separa. La mia morte non ci riunirà. È così; è già bello che le nostre vite abbiano potuto essere in sintonia così a lungo.
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