Biografia di Samuel Butler
Nazione: Regno Unito
Samuel Butler nacque a Langar, Inghilterra il 4 dicembre 1835 e morì a Londra il 18 giugno 1902. Fu uno scrittore.
Fu il secondo di quattro figli della famiglia del reverendo Thomas Butler di Langar e signora, nel Nottinghamshire. Suo nonno, da cui prese il nome, fu per molti anni vescovo di Lichfield e preside della Shrewsbury School, che l'autore frequentò prima di entrare al St. John's College dell'Università di Cambridge. Dopo aver conseguito una laurea con lode in lettere classiche e matematica, lavorò per un breve periodo come assistente laico tra i poveri di Londra e studiò arte. Dopo aver resistito strenuamente al desiderio del padre di entrare nel ministero anglicano, nel 1859 salpò per la Nuova Zelanda, dove si dedicò alla pastorizia.
Il tedio e il terrore dei suoi giorni giovanili, naturalmente, sono presentati in modo vivido nell'autobiografico The Way of All Flesh (1873-1884 tradotto in italiano come "Così muore la carne"). Il rapporto con il padre fu sempre difficile e probabilmente migliore e contemporaneamente peggiore del rapporto padre-figlio trattato nel romanzo. La motivazione per la stesura di quest'opera venne quando il padre lo accusò di aver letteralmente ucciso la madre. In precedenza aveva pubblicato Erewhon (1871) e The Fair Haven (1873): quest'ultimo fu il suo unico libro a essere ampiamente letto e a generare profitti durante la sua vita. Basato sulle sue esperienze in Nuova Zelanda e su un intenso interesse per l'Origine delle specie di Charles Darwin (1859), descrive un'utopia inverosimile in cui tutte le macchine sono vietate e la malattia è considerata un crimine.
The Fair Haven fu scritto apparentemente come una difesa degli elementi miracolosi del cristianesimo, ma in realtà era una sofisticata confutazione degli stessi. Il conseguente sconcerto dei lettori e dei recensori rese lo scrittore una figura molto controversa e un improbabile destinatario di futuri elogi da parte di un pubblico di lettori sempre più diffidente.
Dopo essersi allontanato dalla comunità religiosa, lo scrittore continuò a infastidire la comunità scientifica sfidando senza sosta i principi meccanicistici dell'evoluzione di Darwin in una serie di libri, il primo e il più importante dei quali fu Life and Habit (1878). A differenza di Darwin, che attribuiva l'evoluzione delle specie al caso, lui avvalorò il concetto lamarckiano di cambiamento.
Pubblicò una biografia in due volumi dell'illustre nonno (un reverendo da cui prese il nome), oltre alle traduzioni in inglese dell'Odissea e dell'Iliade, The Authoress of the Odyssey, libro in cui sostenne che l'Odissea fosse stata scritta da una donna; a questo seguì un'interpretazione non ortodossa ma stimolante dei sonetti di Shakespeare.
Scrisse anche un'edizione riveduta di Erewhon (il suo romanzo più famoso), come giusto culmine della sua carriera di scrittore, Erewhon Revisited (1901), una deliziosa versione dell'utopia in stato di deterioramento; pubblicò inmoltre diversi articoli e tre libri sull'arte, e fu preso in seria considerazione per la cattedra Slade di Storia dell'Arte a Cambridge; studiò composizione musicale e, in collaborazione con un caro amico, scrisse due cantate.
Dopo aver raddoppiato il capitale anticipato dal padre, tornò in Inghilterra nel 1864 e si stabilì al numero 15 di Clifford's Inn, a Londra, dove risiedette da solo fino alla morte, avvenuta all'età di sessantasette anni.
Fu il secondo di quattro figli della famiglia del reverendo Thomas Butler di Langar e signora, nel Nottinghamshire. Suo nonno, da cui prese il nome, fu per molti anni vescovo di Lichfield e preside della Shrewsbury School, che l'autore frequentò prima di entrare al St. John's College dell'Università di Cambridge. Dopo aver conseguito una laurea con lode in lettere classiche e matematica, lavorò per un breve periodo come assistente laico tra i poveri di Londra e studiò arte. Dopo aver resistito strenuamente al desiderio del padre di entrare nel ministero anglicano, nel 1859 salpò per la Nuova Zelanda, dove si dedicò alla pastorizia.
Il tedio e il terrore dei suoi giorni giovanili, naturalmente, sono presentati in modo vivido nell'autobiografico The Way of All Flesh (1873-1884 tradotto in italiano come "Così muore la carne"). Il rapporto con il padre fu sempre difficile e probabilmente migliore e contemporaneamente peggiore del rapporto padre-figlio trattato nel romanzo. La motivazione per la stesura di quest'opera venne quando il padre lo accusò di aver letteralmente ucciso la madre. In precedenza aveva pubblicato Erewhon (1871) e The Fair Haven (1873): quest'ultimo fu il suo unico libro a essere ampiamente letto e a generare profitti durante la sua vita. Basato sulle sue esperienze in Nuova Zelanda e su un intenso interesse per l'Origine delle specie di Charles Darwin (1859), descrive un'utopia inverosimile in cui tutte le macchine sono vietate e la malattia è considerata un crimine.
The Fair Haven fu scritto apparentemente come una difesa degli elementi miracolosi del cristianesimo, ma in realtà era una sofisticata confutazione degli stessi. Il conseguente sconcerto dei lettori e dei recensori rese lo scrittore una figura molto controversa e un improbabile destinatario di futuri elogi da parte di un pubblico di lettori sempre più diffidente.
Dopo essersi allontanato dalla comunità religiosa, lo scrittore continuò a infastidire la comunità scientifica sfidando senza sosta i principi meccanicistici dell'evoluzione di Darwin in una serie di libri, il primo e il più importante dei quali fu Life and Habit (1878). A differenza di Darwin, che attribuiva l'evoluzione delle specie al caso, lui avvalorò il concetto lamarckiano di cambiamento.
Pubblicò una biografia in due volumi dell'illustre nonno (un reverendo da cui prese il nome), oltre alle traduzioni in inglese dell'Odissea e dell'Iliade, The Authoress of the Odyssey, libro in cui sostenne che l'Odissea fosse stata scritta da una donna; a questo seguì un'interpretazione non ortodossa ma stimolante dei sonetti di Shakespeare.
Scrisse anche un'edizione riveduta di Erewhon (il suo romanzo più famoso), come giusto culmine della sua carriera di scrittore, Erewhon Revisited (1901), una deliziosa versione dell'utopia in stato di deterioramento; pubblicò inmoltre diversi articoli e tre libri sull'arte, e fu preso in seria considerazione per la cattedra Slade di Storia dell'Arte a Cambridge; studiò composizione musicale e, in collaborazione con un caro amico, scrisse due cantate.
Dopo aver raddoppiato il capitale anticipato dal padre, tornò in Inghilterra nel 1864 e si stabilì al numero 15 di Clifford's Inn, a Londra, dove risiedette da solo fino alla morte, avvenuta all'età di sessantasette anni.
Frasi di Samuel Butler
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Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
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