Biografia di Massimo Bontempelli
Nazione: Italia
Massimo Bontempelli nacque a Como il 12 maggio 1878 e morì a Roma il 21 luglio 1960. Fu scrittore e saggista.
Dopo aver completato gli studi classici, si trasferì a Milano per frequentare la facoltà di Lettere Classiche all'Università.
Bontempelli iniziò la sua carriera letteraria nel contesto del futurismo, un movimento culturale e artistico italiano del XX secolo. Nel 1916, pubblicò la raccolta di poesie La vita minima in cui esplorava i temi della modernità e dell'accelerazione della vita urbana.
Durante la Prima Guerra Mondiale prestò servizio militare, esperienza che influenzò la sua produzione letteraria successiva. La guerra fu un periodo di riflessione sulla condizione umana e sulla modernità, temi che si rifletteranno nelle sue opere successive.
Dopo la guerra, Bontempelli si distaccò progressivamente dal futurismo e si dedicò alla narrativa. Nel 1921 pubblicò il romanzo L'amante fedele che segnò una svolta stilistica e tematica nella sua carriera letteraria. Questo romanzo fu il primo di una serie di lavori che esplorarono l'interiorità dei personaggi e le dinamiche psicologiche.
Negli anni '20 divenne una figura di spicco del movimento letterario noto come Novecentismo, che cercava di sintetizzare le esperienze del secolo appena trascorso. Nel 1926, pubblicò il Manifesto del Novecentismo in cui delineò le principali tematiche e direzioni estetiche del movimento e, nello stesso anno, insieme a Luigi Pirandello e ad altri intellettuali, Bontempelli fondò il Teatro degli Indipendenti, un'importante istituzione teatrale italiana che sperimentò nuove forme espressive e promosse opere di autori contemporanei.
Negli anni '30, Bontempelli si avvicinò al regime fascista e fu coinvolto nell'ideologia del "diritto all'arte." Durante questo periodo, scrisse opere che riflettevano i valori fascisti, ma senza abbracciarli completamente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, si allontanò dalla vita pubblica. Dopo il conflitto, il suo ruolo e il suo stile subirono una significativa riduzione di rilevanza. Pubblicò ancora alcune opere, ma la sua influenza diminuì.
La sua carriera variegata e il suo contributo alla letteratura italiana sono spesso oggetto di valutazione critica. Sebbene il suo impegno con il fascismo abbia suscitato controversie, il suo lascito letterario include opere che esplorano la psicologia umana e le sfide della modernità.
Dopo aver completato gli studi classici, si trasferì a Milano per frequentare la facoltà di Lettere Classiche all'Università.
Bontempelli iniziò la sua carriera letteraria nel contesto del futurismo, un movimento culturale e artistico italiano del XX secolo. Nel 1916, pubblicò la raccolta di poesie La vita minima in cui esplorava i temi della modernità e dell'accelerazione della vita urbana.
Durante la Prima Guerra Mondiale prestò servizio militare, esperienza che influenzò la sua produzione letteraria successiva. La guerra fu un periodo di riflessione sulla condizione umana e sulla modernità, temi che si rifletteranno nelle sue opere successive.
Dopo la guerra, Bontempelli si distaccò progressivamente dal futurismo e si dedicò alla narrativa. Nel 1921 pubblicò il romanzo L'amante fedele che segnò una svolta stilistica e tematica nella sua carriera letteraria. Questo romanzo fu il primo di una serie di lavori che esplorarono l'interiorità dei personaggi e le dinamiche psicologiche.
Negli anni '20 divenne una figura di spicco del movimento letterario noto come Novecentismo, che cercava di sintetizzare le esperienze del secolo appena trascorso. Nel 1926, pubblicò il Manifesto del Novecentismo in cui delineò le principali tematiche e direzioni estetiche del movimento e, nello stesso anno, insieme a Luigi Pirandello e ad altri intellettuali, Bontempelli fondò il Teatro degli Indipendenti, un'importante istituzione teatrale italiana che sperimentò nuove forme espressive e promosse opere di autori contemporanei.
Negli anni '30, Bontempelli si avvicinò al regime fascista e fu coinvolto nell'ideologia del "diritto all'arte." Durante questo periodo, scrisse opere che riflettevano i valori fascisti, ma senza abbracciarli completamente.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, si allontanò dalla vita pubblica. Dopo il conflitto, il suo ruolo e il suo stile subirono una significativa riduzione di rilevanza. Pubblicò ancora alcune opere, ma la sua influenza diminuì.
La sua carriera variegata e il suo contributo alla letteratura italiana sono spesso oggetto di valutazione critica. Sebbene il suo impegno con il fascismo abbia suscitato controversie, il suo lascito letterario include opere che esplorano la psicologia umana e le sfide della modernità.
Frasi di Massimo Bontempelli
Abbiamo un totale di 7 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Non si nasce giovani, giovani si diventa, quando ci si riesce.
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