Biografia di Elizabeth Bibesco

Elizabeth Charlotte Lucy Asquith nacque il 26 febbraio 1897 e morì il 7 aprile 1945. Fu scrittrice ed attivista sociale.
Figlia di un primo ministro inglese, si dimostrò subito molto precoce, tanto che all'età di dodici anni chiese a George Bernard Shaw di scrivere un'opera teatrale, che sarebbe stata prodotta da lei, a scopo di beneficenza. Shaw scrisse così The Fascinating Foundling che poi venne realizzato da Elizabeth con bambini come attori. Anche durante la prima Guerra Mondiale, mentre era ancora teenager, organizzò delle rappresentazioni diurne per i soldati. Nel 1918 ebbe una piccola parte in due film muti sulla guerra.
Nel 1919 si sposò con un diplomatico romeno a Londra, di 22 anni più vecchio di lei: il principe Antoine Bibesco. Il matrimonio, vero evento mondano di quell'anno, vide la partecipazione di tutte le personalità più importanti, dalla regina Maria a George Bernard Shaw e fu anche ripreso dalla British Moving Picture News. I due sposi andarono a vivere a Parigi in una casa con vista sulla Senna e sulla cattedrale di Notre-Dame. Il principe era amico di lunga data di Proust e spesso questi si recava in visita ai coniugi, per parlare di Shakespeare con lei o di gossip con lui. Proust la definì più intelligente di qualsiasi suo contemporaneo e bella come una deliziosa figura di un affresco italiano.
Tra gli anni '20 e '40 Elizabeth pubblicò tre collezioni di storie brevi, quattro romanzi, due opere teatrali e un libro di poesie.
Il lavoro di ambasciatore del marito la condusse a Washington tra il 1920 e il 1926 e a Madrid tra il 1927 e il 1931: in quest'ultimo periodo conobbe José Antonio Primo de Rivera, uno dei fondatori della Falange Española. L'ultimo libro di Elizabeth, The Romantic fu pubblicato nel 1940 con una dedica proprio a Primo de Rivera: "A José Antonio Primo de Rivera. Ti ho promesso un libro prima di cominciarlo. È tuo ora che l'ho finito - Quelli che amiamo muoiono per noi solo quando noi moriamo".
Durante la secondo Guerra Mondiale si trovava in Romania quando morì di polmonite. Fu sepolta nella cripta della famiglia Bibesco con l'epitaffio La mia anima ha guadagnato la libertà della notte.