Biografia di Giulio Andreotti

Giulio Andreotti
Nazione: Italia    
Giulio Andreotti, nacque a Roma il 14 gennaio 1919 e morì a Roma il 6 maggio 2013. Fu giornalista, scrittore e uomo politico estremamente influente.
Il padre era un insegnante, la madre una casalinga. Rimase orfano di padre all'età di soli due anni e successivamente, nel 1934, perse anche la sorella. Frequentò il liceo Tasso e si iscrisse poi a Giurisprudenza alla Sapienza di Roma, conseguendo la laurea a pieni voti.
Venne introdotto nella scena politica da De Gasperi, prima come componente della Consulta Nazionale nel 1945 e l'anno dopo come candidato all'Assemblea Costituente. Andreotti ricopriva l'incarico di direttore di Azione Fucina, la rivista degli universitari cattolici (FUCI); assistente ecclesiastico della FUCI era mons. Montini, che divenne poi Papa Paolo VI, e fu proprio Montini a esortare De Gasperi, nel 1947, a nominare Andreotti sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Nel 1948 venne poi eletto alla Camera dei Deputati e rimase una figura politica di spicco fino agli anni '90, ricoprendo per sette volte la carica di Presidente del Consiglio e per 32 volte quella di Ministro della Repubblica.
Nel 1991 il presidente Cossiga lo nominò senatore a vita. L'anno successivo sembrò essere in lizza per diventare presidente della Repubblica, ma il suo partito politico non lo candidò mai esplicitamente. Nel 1993, cominciarono i suoi guai giudiziari: inizialmente indagato dalla procura di Palermo con l'accusa di aver favorito la mafia in Sicilia tramite Salvo Lima, ucciso nel 1992, fu poi indagato anche come mandante dell'omicidio Pecorelli per delle rivelazioni fatte da alcuni pentiti. I vari processi si conclusero in Cassazione nel 2004, portando alla sentenza di prescrizione per tutti i reati ascritti e commessi prima del 1980 e alla assoluzione per quanto imputatogli relativamente agli anni successivi.


Frasi di Giulio Andreotti

Abbiamo un totale di 42 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

L'umiltà è una virtù stupenda. Ma non quando si esercita nella dichiarazione dei redditi.


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