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Grembiulino nero e fiocco azzurro: per un bambino milanista il primo giorno di scuola è già un trauma.
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Diventai milanista perché da piccolo trovai un giorno per terra il portafoglio di mio nonno. Lo aprii e vidi le foto ingiallite di padre Pio e Gianni Rivera, che io non conoscevo, non sapevo chi fossero. Lo chiesi a mio nonno e lui mi spiegò: uno fa i miracoli, l'altro è un popolare frate pugliese.
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Non rifarei mai il cabaret di una volta: sarebbe penoso. Preferisco il ruolo di maestro di cerimonia.
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Bisogna sempre sapere cosa si vuol fare, se far ridere o commuovere. Il problema è quando non ne azzecchi una.
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Sono nato povero, intorno a me hanno sempre lavorato tutti. Mi sentirei in colpa se perdessi tempo.
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Qualcuno dice che il fenomeno naziskin è gonfiato. È gonfiato fino a quando non incontri una banda di naziskin per la strada.