Biografia di Trilussa
Nazione: Italia
Trilussa, pseudonimo anagrammatico di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, nacque il 26 ottobre 1871 a Roma, dove morì il 21 dicembre del 1950. Fu poeta, scrittore e giornalista italiano, particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
I genitori furono Vincenzo e Carlotta Poldi. Un anno dopo la sua nascita la sorella Elisabetta morì all'età di tre anni a causa di una difterite e dopo solo due anni morì anche il padre. Dopo il luttuoso evento, la famiglia si trasferì in via Ripetta e dopo undici mesi, si trasferirono in piazza di Pietra del marchese Ermenegildo Del Cinque, padrino di Carlo.
Nel 1877 la madre lo iscrisse alle scuole municipali San Nicola, dove frequentò solo la prima e la seconda elementare.
A causa dello scarso impegno dovette abbandonare gli studi, nonostante le pressioni famiglia; il professor Filippo Chiappini insistette affinché egli continuasse gli studi, in una lettera indirizzata alla madre Carlotta scrisse si farlo studiare ragioneria così da prendere almeno una licenza tecnica per ottenere un impiego governativo.
A sedici anni presentò al direttore del Rugantino, Giggi Zanazzo, un componimento intitolato L'invenzione della stampa, chiedendone la pubblicazione, che avvenne il 30 ottobre 1887.Successivamente iniziò una costante collaborazione con il periodico romano che porterà il giovane poeta a pubblicare in poco più di due anni ben cinquanta poesie e quarantuno prose. La popolarità che ottennero le sue composizioni lo spinse a selezionarne una ventina e dopo una revisione le pubblicò nella sua prima raccolta, Stelle de Roma.
Nel frattempo collaborò con vari periodici pubblicando poesie e prose su Il Ficcanaso, Il Cicerone e La Frusta: la collaborazione più importante iniziò nel 1891, quando iniziò a scrivere per il Don Chisciotte della Mancia, quotidiano nazionale che in seguito cambiò nome in Il Don Chisciotte di Roma, il poeta entrò a far parte della redazione del giornale.
Fu in questo periodo preparò la pubblicazione del suo secondo volume di sonetti romaneschi; tra il 1885 e il 1899 scrisse numerose favole sul giornale di Luigi Arnaldo Vassallo e la prima fu La Cecala e la Formica.Contemporaneamente il poeta iniziò a declamare in pubblico i suoi versi nei circoli culturali, nei teatri, nei salotti aristocratici e nei caffè: nel 1898 si avventurò a Berlino accompagnato dal trasformista Leopoldo Fregoli, mettendosi alla prova all'estero. Durante il Ventennio evitò di prendere la tessera del Partito fascista, definendosi un non fascista piuttosto che un antifascista; nonostante facesse satira politica, i suoi rapporti con il regime furono sempre sereni e rispettosi.
Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi lo nominò senatore a vita il 1º dicembre 1950, ma il 21 dello stesso mese, cioè venti giorni dopo, morì e venne seppellito al cimitero monumentale del Verano a Roma.
Sulla sua tomba in marmo è scolpito un libro, sul quale è incisa la poesia Felicità.
I genitori furono Vincenzo e Carlotta Poldi. Un anno dopo la sua nascita la sorella Elisabetta morì all'età di tre anni a causa di una difterite e dopo solo due anni morì anche il padre. Dopo il luttuoso evento, la famiglia si trasferì in via Ripetta e dopo undici mesi, si trasferirono in piazza di Pietra del marchese Ermenegildo Del Cinque, padrino di Carlo.
Nel 1877 la madre lo iscrisse alle scuole municipali San Nicola, dove frequentò solo la prima e la seconda elementare.
A causa dello scarso impegno dovette abbandonare gli studi, nonostante le pressioni famiglia; il professor Filippo Chiappini insistette affinché egli continuasse gli studi, in una lettera indirizzata alla madre Carlotta scrisse si farlo studiare ragioneria così da prendere almeno una licenza tecnica per ottenere un impiego governativo.
A sedici anni presentò al direttore del Rugantino, Giggi Zanazzo, un componimento intitolato L'invenzione della stampa, chiedendone la pubblicazione, che avvenne il 30 ottobre 1887.Successivamente iniziò una costante collaborazione con il periodico romano che porterà il giovane poeta a pubblicare in poco più di due anni ben cinquanta poesie e quarantuno prose. La popolarità che ottennero le sue composizioni lo spinse a selezionarne una ventina e dopo una revisione le pubblicò nella sua prima raccolta, Stelle de Roma.
Nel frattempo collaborò con vari periodici pubblicando poesie e prose su Il Ficcanaso, Il Cicerone e La Frusta: la collaborazione più importante iniziò nel 1891, quando iniziò a scrivere per il Don Chisciotte della Mancia, quotidiano nazionale che in seguito cambiò nome in Il Don Chisciotte di Roma, il poeta entrò a far parte della redazione del giornale.
Fu in questo periodo preparò la pubblicazione del suo secondo volume di sonetti romaneschi; tra il 1885 e il 1899 scrisse numerose favole sul giornale di Luigi Arnaldo Vassallo e la prima fu La Cecala e la Formica.Contemporaneamente il poeta iniziò a declamare in pubblico i suoi versi nei circoli culturali, nei teatri, nei salotti aristocratici e nei caffè: nel 1898 si avventurò a Berlino accompagnato dal trasformista Leopoldo Fregoli, mettendosi alla prova all'estero. Durante il Ventennio evitò di prendere la tessera del Partito fascista, definendosi un non fascista piuttosto che un antifascista; nonostante facesse satira politica, i suoi rapporti con il regime furono sempre sereni e rispettosi.
Il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi lo nominò senatore a vita il 1º dicembre 1950, ma il 21 dello stesso mese, cioè venti giorni dopo, morì e venne seppellito al cimitero monumentale del Verano a Roma.
Sulla sua tomba in marmo è scolpito un libro, sul quale è incisa la poesia Felicità.
Frasi di Trilussa
Abbiamo un totale di 8 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Trilussa
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
L'umorismo è lo zucchero della vita.
Ma quanta saccarina in commercio!
Ma quanta saccarina in commercio!
Leggi le frasi di Trilussa