1/13
Mai nulla fa chi troppo pensa.
2/13
Chi la pace non vuol, la guerra s'abbia.
3/13
Tosto s'opprime chi di sonno è carco,
ché dal sonno a la morte è un picciol varco.
4/13
Combatta qui chi di campar desia:
la via d'onor de la salute è via.
5/13
La morte non è pena de i rei, ma fine de la pena.
6/13
Spesso avvien che ne' maggior perigli
sono i più audaci gli ottimi consigli.
7/13
Né meno 'l vanto di pietà si prezza
che 'l trionfar de gl'inimici sui.
8/13
Sai che là corre il mondo ove più versi
di sue dolcezze il lusinghier Parnaso,
e che 'l vero, condito in molli versi,
i più schivi allettando ha persuaso.
Così a l'egro fanciul porgiamo aspersi
di soavi licor gli orli del vaso:
succhi amari ingannato intanto ei beve,
e da l'inganno suo vita riceve.
9/13
Quando mi gioverà narrar altrui
le novità vedute e dir: "Io fui!"
10/13
Ben gioco è di fortuna audace e stolto
per contra il poco e incerto il certo e 'l molto.
11/13
"Deh mira" egli cantò "spuntar la rosa
dal verde suo modesta e verginella,
che mezzo aperta ancora e mezzo ascosa,
quanto si mostra men, tanto è più bella.
Ecco poi nudo il sen già baldanzosa
dispiega; ecco poi langue e non par quella,
quella non par che desiata inanti
fu da mille donzelle e mille amanti.
Così trapassa al trapassar d'un giorno
de la vita mortale il fiore e 'l verde;
né perché faccia indietro april ritorno,
si rinfiora ella mai, né si rinverde.
Cogliam la rosa in su 'l mattino adorno
di questo dì, che tosto il seren perde;
cogliam d'amor la rosa: amiamo or quando
esser si puote riamato amando."
12/13
Ché sovente adivien che 'l saggio e 'l forte
fabbro a se stesso è di beata sorte.
13/13
Se non sai,
credi di non saper, e credi a' savi.