Biografia di Walter Scott
Nazione: Regno Unito
Sir Walter Scott nacque a Edimburgo, Scozia il 15 agosto 1771 e morì a Abbotsford House, Scozia il 21 settembre 1832. Fu scrittore, romanziere e poeta.
Cresciuto in una famiglia di antica nobiltà scozzese, a causa di una poliomielite contratta nell'infanzia, rimase claudicante, il che lo costrinse a trascorrere parte della sua giovinezza nella fattoria di Sandyknowe, vicino al confine tra Scozia e Inghilterra. Qui sviluppò un forte interesse per le leggende e la storia della Scozia, ascoltando racconti locali che avrebbero influenzato la sua futura produzione letteraria.
Nel 1783, a soli dodici anni, iniziò a studiare legge all'Università di Edimburgo, completando la sua formazione nel 1792. Nonostante la carriera forense gli garantisse un certo successo, Scott si dedicò sempre di più alla scrittura.
La sua carriera letteraria cominciò con la pubblicazione di traduzioni di ballate tedesche e raccolte di poesie. La sua prima opera significativa fu Border ballads (1802), seguita da The lay of the last minstrel (1805) e Marmion (1808). Tuttavia, il suo vero successo arrivò con i romanzi storici. Il primo, Waverley, fu pubblicato nel 1814 e segnò l'inizio della sua celebre serie di romanzi che esploravano la storia scozzese e britannica.
Tra le sue opere più famose figurano Ivanhoe (1819), che ricostruisce la vita nell'Inghilterra medievale; Rob Roy (1817), Old mortality (1816) e The heart of Mid-Lothian (1818). Scott utilizzava personaggi fittizi e reali per illustrare eventi storici significativi, creando una connessione tra il comportamento umano e le condizioni storiche del tempo.
Oltre alla scrittura, Scott si dedicò anche all'attività politica. Era un membro attivo del Tory establishment di Edimburgo e ricoprì varie cariche pubbliche, tra cui quella di sceriffo di Selkirk. Nel 1820 fu nominato baronetto per i suoi meriti letterari e sociali.
Nel 1811 acquistò Abbotsford House, una dimora che divenne il suo rifugio personale e simbolo della sua vita. Qui continuò a scrivere e a coltivare i suoi interessi per la storia scozzese.
Negli ultimi anni della sua vita, Scott affrontò difficoltà finanziarie a causa del fallimento della sua casa editrice. Nonostante ciò, continuò a lavorare instancabilmente. Pubblicò opere come Chronicles of the Canongate (1827) e The fair maid of Perth (1828), ma la pressione del lavoro lo portò a un deterioramento della salute e alla morte.
Secondo le sue volontà, è sepolto nell'abbazia di Dryburgh, luogo da lui ammirato per la sua bellezza e la sua storia che così profondamente hanno caratterizzato la sua produzione letteraria.
Cresciuto in una famiglia di antica nobiltà scozzese, a causa di una poliomielite contratta nell'infanzia, rimase claudicante, il che lo costrinse a trascorrere parte della sua giovinezza nella fattoria di Sandyknowe, vicino al confine tra Scozia e Inghilterra. Qui sviluppò un forte interesse per le leggende e la storia della Scozia, ascoltando racconti locali che avrebbero influenzato la sua futura produzione letteraria.
Nel 1783, a soli dodici anni, iniziò a studiare legge all'Università di Edimburgo, completando la sua formazione nel 1792. Nonostante la carriera forense gli garantisse un certo successo, Scott si dedicò sempre di più alla scrittura.
La sua carriera letteraria cominciò con la pubblicazione di traduzioni di ballate tedesche e raccolte di poesie. La sua prima opera significativa fu Border ballads (1802), seguita da The lay of the last minstrel (1805) e Marmion (1808). Tuttavia, il suo vero successo arrivò con i romanzi storici. Il primo, Waverley, fu pubblicato nel 1814 e segnò l'inizio della sua celebre serie di romanzi che esploravano la storia scozzese e britannica.
Tra le sue opere più famose figurano Ivanhoe (1819), che ricostruisce la vita nell'Inghilterra medievale; Rob Roy (1817), Old mortality (1816) e The heart of Mid-Lothian (1818). Scott utilizzava personaggi fittizi e reali per illustrare eventi storici significativi, creando una connessione tra il comportamento umano e le condizioni storiche del tempo.
Oltre alla scrittura, Scott si dedicò anche all'attività politica. Era un membro attivo del Tory establishment di Edimburgo e ricoprì varie cariche pubbliche, tra cui quella di sceriffo di Selkirk. Nel 1820 fu nominato baronetto per i suoi meriti letterari e sociali.
Nel 1811 acquistò Abbotsford House, una dimora che divenne il suo rifugio personale e simbolo della sua vita. Qui continuò a scrivere e a coltivare i suoi interessi per la storia scozzese.
Negli ultimi anni della sua vita, Scott affrontò difficoltà finanziarie a causa del fallimento della sua casa editrice. Nonostante ciò, continuò a lavorare instancabilmente. Pubblicò opere come Chronicles of the Canongate (1827) e The fair maid of Perth (1828), ma la pressione del lavoro lo portò a un deterioramento della salute e alla morte.
Secondo le sue volontà, è sepolto nell'abbazia di Dryburgh, luogo da lui ammirato per la sua bellezza e la sua storia che così profondamente hanno caratterizzato la sua produzione letteraria.
Frasi di Walter Scott
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Chi fa il bene avendo illimitato potere di fare il male merita lode non solo per il bene che fa ma anche per il male che impedisce.
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