Biografia di Philip Stanhope
Nazione: Regno Unito
Philip Dormer Stanhope, IV conte di Chesterfield (Londra, 22 settembre 1694 – Londra, 24 marzo 1773), è stato un nobile e politico inglese.
Dopo un breve periodo di studio alla Trinity Hall di Cambridge, trascorse un po' di tempo all'estero, principalmente a Parigi. Fu un grande ammiratore delle buone maniere, della cultura e del gusto francesi. Riuscì alla contea nel 1726 e divenne ambasciatore in Olanda nel 1728: qui nacque quattro anni dopo suo figlio illegittimo, Philip Stanhope, il destinatario delle Letters written to his son. Tornato in Inghilterra nello stesso anno, iniziò una carriera parlamentare per il decennio successivo come avversario di Sir Robert Walpole. Nonostante il suo legame con il re, perse la grazia a corte fino a quando non dimostrò le sue capacità di statista come tenente dell'Irlanda. Dopo un mandato come segretario di Stato (1746-1748), si ritirò gradualmente dalla vita pubblica a causa della crescente sordità: fu in gran parte responsabile della decisione della Gran Bretagna di adottare il calendario gregoriano nel 1752.
Le sue maniere vincenti e l'arguzia furono elogiate da molti dei suoi principali contemporanei: ebbe rapporti familiari con Alexander Pope, John Gay e Voltaire. Fu patrono di molti autori in difficoltà, anche se uno di loro, Samuel Johnson, lo condannò in una famosa lettera (1755) attaccando i patroni. Johnson danneggiò ulteriormente la reputazione di Chesterfield quando descrisse le Lettere come insegnamento "la morale di una putta anziana e le maniere di un maestro di danza". Charles Dickens creò una caricatura di Stanhope come 'Sir John Chester' in Barnaby Rudge (1841). L'opinione di questi due scrittori più popolari che incarnavano la moralità della classe media, contribuirono a disegnare Chesterfield come un cinico uomo di mondo e cortigiano. I difensori delle lettere invece, considerano questa un'ingiustizia e sostengono che il suo consiglio fu astuto e presentato con arguzia ed eleganza.
Chesterfield lasciò molte altre lettere che sono, per gli standard del suo tempo, modelli di arguzia e fascino, in particolare quelli scritti al diplomatico Solomon Dayrolles, un amico per tutta la vita che fu con lui al letto di morte.
Dopo un breve periodo di studio alla Trinity Hall di Cambridge, trascorse un po' di tempo all'estero, principalmente a Parigi. Fu un grande ammiratore delle buone maniere, della cultura e del gusto francesi. Riuscì alla contea nel 1726 e divenne ambasciatore in Olanda nel 1728: qui nacque quattro anni dopo suo figlio illegittimo, Philip Stanhope, il destinatario delle Letters written to his son. Tornato in Inghilterra nello stesso anno, iniziò una carriera parlamentare per il decennio successivo come avversario di Sir Robert Walpole. Nonostante il suo legame con il re, perse la grazia a corte fino a quando non dimostrò le sue capacità di statista come tenente dell'Irlanda. Dopo un mandato come segretario di Stato (1746-1748), si ritirò gradualmente dalla vita pubblica a causa della crescente sordità: fu in gran parte responsabile della decisione della Gran Bretagna di adottare il calendario gregoriano nel 1752.
Le sue maniere vincenti e l'arguzia furono elogiate da molti dei suoi principali contemporanei: ebbe rapporti familiari con Alexander Pope, John Gay e Voltaire. Fu patrono di molti autori in difficoltà, anche se uno di loro, Samuel Johnson, lo condannò in una famosa lettera (1755) attaccando i patroni. Johnson danneggiò ulteriormente la reputazione di Chesterfield quando descrisse le Lettere come insegnamento "la morale di una putta anziana e le maniere di un maestro di danza". Charles Dickens creò una caricatura di Stanhope come 'Sir John Chester' in Barnaby Rudge (1841). L'opinione di questi due scrittori più popolari che incarnavano la moralità della classe media, contribuirono a disegnare Chesterfield come un cinico uomo di mondo e cortigiano. I difensori delle lettere invece, considerano questa un'ingiustizia e sostengono che il suo consiglio fu astuto e presentato con arguzia ed eleganza.
Chesterfield lasciò molte altre lettere che sono, per gli standard del suo tempo, modelli di arguzia e fascino, in particolare quelli scritti al diplomatico Solomon Dayrolles, un amico per tutta la vita che fu con lui al letto di morte.
Frasi di Philip Stanhope
Abbiamo un totale di 27 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Diffida di tutti coloro che ti amano troppo senza conoscerti a fondo e senza nessun motivo visibile.
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