Biografia di George Santayana
Nazione: Spagna
George Santayana, nato Jorge Agustín Nicolás Ruiz de Santayana y Borrás, è stato un filosofo, scrittore, poeta e saggista spagnolo, rappresentante del cosiddetto realismo critico.
Santayana si trasferì negli Stati Uniti da ragazzo nel 1872. Dopo la laurea ad Harvard, vi insegnò filosofia (con William James e Josiah Royce) dal 1889 al 1912, e iniziò a produrre importanti contributi all'estetica, alla filosofia speculativa e alla critica letteraria, tra cui Il senso della bellezza (1896), Interpretazioni di poesia e religione (1900) e La vita della ragione (1905–06). Tornò in Europa nel 1912. Skepticism and Animal Faith (1923) trasmette al meglio la sua teoria delle essenze immediatamente apprese e descrive il ruolo svolto dalla "fede animale" in varie forme di conoscenza. Scrisse anche un romanzo, The Last Puritan (1935), e un'autobiografia, Persons and Places in tre volumi (1944–53).
Quando Roma fu liberata nel 1944, l'autore ottantenne si trovò visitato da una "valanga" di ammiratori americani. Ormai era immerso in Dominations and Powers (1951), una seria analisi dell'uomo nella società; e poi con eroica tenacia - essendo quasi sordo e mezzo cieco - si dedicò alla traduzione del poema d'amore di Lorenzo de' Medici, Ambra, durante il quale fu colto dall'ultima malattia.
Morì pochi mesi prima del suo 89° compleanno, e fu sepolto, come aveva desiderato, nel cimitero cattolico di Roma in un lotto riservato ai cittadini spagnoli.
Santayana si trasferì negli Stati Uniti da ragazzo nel 1872. Dopo la laurea ad Harvard, vi insegnò filosofia (con William James e Josiah Royce) dal 1889 al 1912, e iniziò a produrre importanti contributi all'estetica, alla filosofia speculativa e alla critica letteraria, tra cui Il senso della bellezza (1896), Interpretazioni di poesia e religione (1900) e La vita della ragione (1905–06). Tornò in Europa nel 1912. Skepticism and Animal Faith (1923) trasmette al meglio la sua teoria delle essenze immediatamente apprese e descrive il ruolo svolto dalla "fede animale" in varie forme di conoscenza. Scrisse anche un romanzo, The Last Puritan (1935), e un'autobiografia, Persons and Places in tre volumi (1944–53).
Quando Roma fu liberata nel 1944, l'autore ottantenne si trovò visitato da una "valanga" di ammiratori americani. Ormai era immerso in Dominations and Powers (1951), una seria analisi dell'uomo nella società; e poi con eroica tenacia - essendo quasi sordo e mezzo cieco - si dedicò alla traduzione del poema d'amore di Lorenzo de' Medici, Ambra, durante il quale fu colto dall'ultima malattia.
Morì pochi mesi prima del suo 89° compleanno, e fu sepolto, come aveva desiderato, nel cimitero cattolico di Roma in un lotto riservato ai cittadini spagnoli.
Frasi di George Santayana
Abbiamo un totale di 8 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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La dignità dell'uomo non è altro che la sua capacità di disprezzarsi.
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