Biografia di Edith Södergran
Nazione: Finlandia
Edith Irene Södergran nacque a San Pietroburgo, Russia il 4 aprile 1892 e morì a Raivola, Russia il 24 giugno 1923. Fu una poetessa.
Figlia unica di una famiglia finlandese ma di lingua svedese, ebbe un forte legame con la madre. Studiò alla Petrischule, a San Pietroburgo, scuola situata di fronte al Palazzo d'Inverno, la residenza ufficiale dei Romanov. Suo padre morì di tubercolosi quando lei era ancora molto giovane e ella stessa contrasse la malattia, tanto che dovette passare del tempo in un sanatorio a Davos, in Svizzera, dove imparò il tedesco e cominciò a scrivere in quella lingua.
Più tardi, nel 1908 decise di fare dello svedese la sua lingua principale. Il suo primo libro, intitolato Dikter (Poesie) uscì nel 1916, portando una ventata di freschezza nello stagnante mondo della poesia svedese dell'epoca.
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre l'Istmo di Carelia, la zona tra Russia e Finlandia, divenne zona di guerra e molti dei compagni di scuola di Edith scapparono dalla città per evitare le fucilazioni sommarie che vi avvenivano. Questi avvenimenti storici segnarono profondamente lo stile e gli argomenti delle poesie di Edith e non furono capite fino in fondo dal pubblico e dalla critica. Lei scrisse anche una lettera al direttore del giornale Dagens Press di Helsinki per darne una sua interpretazione, ma ciò che ottenne fu un dibattito aspro su quello che venne definito modernismo, dove i diversi "contendenti" diedero dimostrazione di non avere la minima idea delle condizioni nelle quali le opere furono scritte: fame, malattia e la minaccia di essere esiliati o uccisi dalla Guardia Rossa.
Dal dibattito, però, Edith guadagnò un'amica e sostenitrice: Hagar Olsson, che andò a trovarla più volte nel villaggio dove lei viveva e intraprese un lungo rapporto epistolare con lei. Più tardi, quando partì per la Francia, la Olsson non sapeva che presto avrebbe perso l'amica. Quando Edith morì fu la Olsson a diventarne, di fatto, la portavoce postuma facendola diventare molto più famosa e apprezzata di quando era in vita.
Figlia unica di una famiglia finlandese ma di lingua svedese, ebbe un forte legame con la madre. Studiò alla Petrischule, a San Pietroburgo, scuola situata di fronte al Palazzo d'Inverno, la residenza ufficiale dei Romanov. Suo padre morì di tubercolosi quando lei era ancora molto giovane e ella stessa contrasse la malattia, tanto che dovette passare del tempo in un sanatorio a Davos, in Svizzera, dove imparò il tedesco e cominciò a scrivere in quella lingua.
Più tardi, nel 1908 decise di fare dello svedese la sua lingua principale. Il suo primo libro, intitolato Dikter (Poesie) uscì nel 1916, portando una ventata di freschezza nello stagnante mondo della poesia svedese dell'epoca.
Dopo la Rivoluzione d'Ottobre l'Istmo di Carelia, la zona tra Russia e Finlandia, divenne zona di guerra e molti dei compagni di scuola di Edith scapparono dalla città per evitare le fucilazioni sommarie che vi avvenivano. Questi avvenimenti storici segnarono profondamente lo stile e gli argomenti delle poesie di Edith e non furono capite fino in fondo dal pubblico e dalla critica. Lei scrisse anche una lettera al direttore del giornale Dagens Press di Helsinki per darne una sua interpretazione, ma ciò che ottenne fu un dibattito aspro su quello che venne definito modernismo, dove i diversi "contendenti" diedero dimostrazione di non avere la minima idea delle condizioni nelle quali le opere furono scritte: fame, malattia e la minaccia di essere esiliati o uccisi dalla Guardia Rossa.
Dal dibattito, però, Edith guadagnò un'amica e sostenitrice: Hagar Olsson, che andò a trovarla più volte nel villaggio dove lei viveva e intraprese un lungo rapporto epistolare con lei. Più tardi, quando partì per la Francia, la Olsson non sapeva che presto avrebbe perso l'amica. Quando Edith morì fu la Olsson a diventarne, di fatto, la portavoce postuma facendola diventare molto più famosa e apprezzata di quando era in vita.
Frasi di Edith Södergran
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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L'anima mia ha una smania tale d'altri paesi che pare senza patria.
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