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Una società che si va facendo sempre più liquida ha bisogno di qualcosa di solido. La famiglia in Italia è un fattore decisivo di solidità.
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Alle due sfere pubblico-privato vanno sostituite le due dimensioni di individuo-comunità o persona-società.
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L'esperienza umana della fragilità, della sofferenza e del male è sempre attraversata, e non può non esserlo, dalla domanda di salvezza e di redenzione.
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L'uomo/donna è la via attraverso cui ognuno di noi è inoltrato nel mistero della vita.
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Contrariamente alle profezie diffuse fino agli anni Ottanta, che pronosticavano la fine del sacro e la nascita di un mondo puramente mondano, le concezioni etiche e religiose, che poggiano su principi ritenuti irrinunciabili, sono più che mai presenti e attive sulla scena pubblica.
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La soddisfazione piena del desiderio è ritrovare il vero volto dell'altro, soprattutto nel rapporto uomo-donna.
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Di Dio non si può conoscere tutto, ma quel che di Dio si può conoscere lo possono conoscere tutti.
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Il cinema è la lingua franca della nostra società. È un mezzo formidabile per indagare la verità sul mondo.
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Quando la donna e l'uomo sono una di fronte all'altro fanno esperienza di un modo differente di essere persona. E sono chiamati a spostarsi dal proprio baricentro. La differenza sessuale tiene il posto del terzo. Il posto del figlio.
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Al mondo reale io mi rapporto sempre e inevitabilmente secondo quella dinamica, tipicamente umana, che possiamo identificare col termine desiderio.
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Oggi, se si eccettuano taluni tentativi di elaborare un "nuovo ateismo", giudicati dai critici come più stravaganti che oggettivamente pertinenti, siamo di fronte ad una grossa sorpresa: Dio è tornato.
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La possibilità, offerta dal cristianesimo, ma suggerita anche da altre religioni, di valorizzare la polarità costitutiva individuo-società e persona-comunità non può non avere delle ripercussioni positive sulla sfera pubblica e sul rapporto tra Stato e religioni.
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La Chiesa, in modo diretto o indiretto, diventa condizione indispensabile per desiderare Dio, perché Essa è il luogo umano, il popolo che rende possibile la testimonianza come esperienza quotidiana.
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La castità tiene in ordine l'io. Eliminarla significa ridurre l'amore a mera abilità sessuale, veicolata da una sottocultura delle relazioni umane che si fonda su un grave equivoco e cioè sull'idea che nell'uomo esista un "istinto sessuale" come avviene negli animali.
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Una libertà religiosa rettamente intesa scardina inevitabilmente il drastico quanto irrealistico dualismo pubblico-privato tramandatoci dalla tradizione illuministico-liberale.
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La grammatica del narrare Dio può essere solo testimoniale.