Frasi di Daniel Pennac



1/45

La verità non è qualcosa di dovuto. La verità è una conquista, sempre!

2/45

È proprio quando si crede che sia tutto finito, che tutto comincia.

3/45

Il fumetto è l'arte dell'ellissi. Venti pagine di un romanzo possono essere concentrate in una tavola. In compenso, c'è una certa rigidità grafica.

4/45

Tornando a casa progettate un bel giallo con tanti omicidi: vi farà bene alla salute.

5/45

Nessun insegnante può fare il suo dovere senza aver presente che la principale paura di un alunno è quella di non capire.

6/45

La forza non conta niente nella vita. Saper schivare è quello che conta.

7/45

Nella lettura, tutto questo bisogna immaginarselo... La lettura è un atto di creazione permanente.

8/45

Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.

9/45

Una lettura ben fatta salva da tutto, compreso da se stessi.

10/45

Statisticamente tutto si spiega, personalmente tutto si complica.

11/45

Gli stronzi rinsaviscono giusto il tempo che dura la paura.

12/45

Ci sono quelli che cancellano e quelli che ricordano.

13/45

Aveva intenzione di non frequentare più nemmeno se stesso.

14/45

Ciò che Dio non può più fare, una donna, a volte, lo può fare.

15/45

Immaginazione non significa menzogna.

16/45

A forza di riflettere, si finisce per arrivare a una conclusione. A forza di giungere a una conclusione, succede che si prende una decisione. E una volta presa la decisione, succede che si agisce per davvero.

17/45

Il diritto di spizzicare. È la libertà che ci concediamo di prendere un volume a caso della nostra biblioteca, di aprirlo, dove capita e di immergercisi un istante, proprio perché solo di quell'istante disponiamo.

18/45

La lettura è, come l'amore, un modo di essere.

19/45

Per sempre senza risposte... E ben presto senza domande.

20/45

E soprattutto, leggiamo contro la morte.

21/45

La nascita della delinquenza è l'investimento segreto nella furbizia di tutte le facoltà dell'intelligenza.

22/45

Quale che sia la materia insegnata, un professore scopre ben presto che, ad ogni domanda posta, lo studente interrogato ha a disposizione tre risposte possibili: quella giusta, quella sbagliata, quella assurda.

23/45

C'è qualcosa di peggio dell'imprevisto, le certezze!

24/45

Quando la vita è quello che è, il romanzo ha il dovere di essere quello che vuole.

25/45

Se oggi l'uomo non mangia più l'uomo, è unicamente perché la cucina ha fatto dei progressi!

26/45

Si può stare attenti finché si vuole, non si è mai al sicuro da un incidente. Si può essere al colmo della felicità, ma non si è mai al riparo dall'infelicità.

27/45

Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere.

28/45

L'uomo costruisce case perché è vivo, ma scrive libri perché si sa mortale. Vive in gruppo perché è gregario, ma legge perché si sa solo. La lettura è per lui una compagnia che non prende il posto di nessun'altra, ma che nessun'altra potrebbe sostituire.

29/45

Ogni lettura è un atto di resistenza. Di resistenza a cosa? A tutte le contingenze.

30/45

Il vero piacere del romanzo è tutto nella scoperta di questa intimità paradossale: l'autore e io... La solitudine della scrittura che invoca la resurrezione del testo attraverso la mia voce muta e solitaria.

31/45

Per il ragazzo il futuro sta tutto nei pochi giorni a venire. Parlargli dell'avvenire significa chiedergli di misurare l'infinito con un decimetro.

32/45

Se Dio esiste, spero che abbia una scusa valida.

33/45

Quando la vita è appesa ad un filo, è incredibile il prezzo del filo!

34/45

La verità non sta ad alta quota, ma in basso, in una tana. Bisogna scendere, bisogna scavare.

35/45

Tanto vale che ti ci abitui subito, sarai esaminato per tutta la vita. Bisogna rendere i conti, dall'inizio alla fine. E che siano giusti! Il medico legale farà il totale dell'addizione.

36/45

Il problema con la vita è che, anche quando non cambia mai, cambia continuamente.

37/45

Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre ad una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne parleremo.

38/45

L'amore uccide, come i giochi d'azzardo: la certezza che non potremo mai rifarci.

39/45

La libertà di scrivere non può ammettere il dovere di leggere.

40/45

Un errore giudiziario è sempre un capolavoro di coerenza.

41/45

Il peggio, nel peggio, è l'attesa del peggio.

42/45

Che dei libri possano sconvolgere a tal punto la nostra coscienza e lasciare che il mondo vada a rotoli ha di che toglierci la parola.

43/45

Il tempo... non sapevo che avrei dovuto invecchiare per avere una percezione logaritmica del suo scorrere.

44/45

Nel deserto il tentatore non è il diavolo, è il deserto stesso: tentazione naturale di tutti gli abbandoni.

45/45

Ho sempre pensato che la scuola fosse fatta prima di tutto dagli insegnanti. In fondo, chi mi ha salvato dalla scuola se non tre o quattro insegnanti?




Biografia di Daniel Pennac