Biografia di Jean d'Ormesson
Nazione: Francia
Jean Bruno Wladimir François-de-Paule Le Fèvre, conte d'Ormesson, soprannominato Jean d'O, nacque a Parigi il 16 giugno 1925 e morì a Neuilly-sur-Seine, Francia il 5 dicembre 2017. Fu scrittore e giornalista.
Studiò alla École normale supérieure, dimostrando sin da giovane un interesse precoce per la letteratura e la filosofia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, servì nell'esercito francese. La sua partecipazione al conflitto contribuì a forgiare la sua visione del mondo e la sua prospettiva sulla vita.
Dopo la guerra, d'Ormesson intraprese una carriera nell'editoria. Nel 1956 divenne direttore della rivista letteraria La table ronde, consolidando la sua reputazione nel panorama culturale francese.
La sua abilità nella scrittura lo portò a pubblicare diversi romanzi di successo. Nel 1971, il suo lavoro La gloire de l'Empire ottenne il prestigioso Prix Goncourt.
D'Ormesson divenne noto anche per la sua partecipazione all'Académie Française, di cui fu eletto membro nel 1973. La sua eloquenza e il suo spirito brillante lo resero una figura ammirata all'interno dell'Académie. Come membro, fu uno dei principali fautori dell'ingresso, nel 1980, di Marguerite Yourcenar, prima donna ad entrare a far parte degli Immortali di Francia.
L'attività letteraria di Jean d'Ormesson comprende una vasta produzione di romanzi, saggi e articoli, ciascuno riflettente la sua profonda erudizione e la sua vivace immaginazione. Due sue opere, Au plaisir de Dieu ("A Dio piacendo", 1974) e Histoire du Juif errant ("Storia di un ebreo errante", 1991) sono state inserite insieme a La gloire de l'Empire nella prestigiosa Bibliothèque de la Pléiade edita da Gallimard.
Jean d'Ormesson mantenne un profilo pubblico attivo, partecipando a dibattiti culturali e condividendo la sua saggezza con il pubblico attraverso interviste e discorsi, anche collaborando per diversi anni con il quotidiano Le Figaro.
Studiò alla École normale supérieure, dimostrando sin da giovane un interesse precoce per la letteratura e la filosofia.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, servì nell'esercito francese. La sua partecipazione al conflitto contribuì a forgiare la sua visione del mondo e la sua prospettiva sulla vita.
Dopo la guerra, d'Ormesson intraprese una carriera nell'editoria. Nel 1956 divenne direttore della rivista letteraria La table ronde, consolidando la sua reputazione nel panorama culturale francese.
La sua abilità nella scrittura lo portò a pubblicare diversi romanzi di successo. Nel 1971, il suo lavoro La gloire de l'Empire ottenne il prestigioso Prix Goncourt.
D'Ormesson divenne noto anche per la sua partecipazione all'Académie Française, di cui fu eletto membro nel 1973. La sua eloquenza e il suo spirito brillante lo resero una figura ammirata all'interno dell'Académie. Come membro, fu uno dei principali fautori dell'ingresso, nel 1980, di Marguerite Yourcenar, prima donna ad entrare a far parte degli Immortali di Francia.
L'attività letteraria di Jean d'Ormesson comprende una vasta produzione di romanzi, saggi e articoli, ciascuno riflettente la sua profonda erudizione e la sua vivace immaginazione. Due sue opere, Au plaisir de Dieu ("A Dio piacendo", 1974) e Histoire du Juif errant ("Storia di un ebreo errante", 1991) sono state inserite insieme a La gloire de l'Empire nella prestigiosa Bibliothèque de la Pléiade edita da Gallimard.
Jean d'Ormesson mantenne un profilo pubblico attivo, partecipando a dibattiti culturali e condividendo la sua saggezza con il pubblico attraverso interviste e discorsi, anche collaborando per diversi anni con il quotidiano Le Figaro.
Frasi di Jean d'Ormesson
Abbiamo un totale di 4 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Jean d'Ormesson
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Qualche volta il passato impedisce di vivere. La vita è un continuo cambiamento che ci costringe a proiettarci nel futuro.
Leggi le frasi di Jean d'Ormesson