Frasi di Niccolò Machiavelli



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La natura de' populi è varia; ed è facile a persuadere loro una cosa, ma è difficile fermarli in quella persuasione.

2/17

Gli uomini stimano più la roba che gli onori.

3/17

Felice si può chiamare quella repubblica la quale sortisce uno uomo si prudente che gli dia leggi ordinate in modo che, senza avere bisogno di ricorreggerle, possa vivere sicuramente sotto quelle.

4/17

Quanto felice sia ciascun sel vede,
chi nasce sciocco ed ogni cosa crede!

5/17

Non pare agli uomini possedere sicuramente quel che l'uomo ha, se non si acquista di nuovo dell'altro.

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Abbiamo adunque con la Chiesa e con i preti noi Italiani questo primo obligo: di essere diventati senza religione e cattivi.

7/17

Dove men si sa, più si sospetta.

8/17

Se nel mondo tornassino i medesimi omini come tornano i medesimi casi, non passerebbono mai cento anni che noi non ci trovassimo un'altra volta insieme a fare le medesime cosa che ora.

9/17

E molti si sono immaginati repubbliche e principati che non si sono mai visti né conosciuti essere in vero; perché egli è tanto discosto da come si vive a come si dovrebbe vivere, che colui che lascia quello che si fa per quello che si dovrebbe fare, impara più tosto la ruina che la preservazione sua.

10/17

Coloro che vincono, in qualunque modo vincano, mai non ne riportano vergogna.

11/17

Colui che è violento per guastare, non quello che è per racconciare, si deve riprendere.

12/17

La voce d'un Cappon tra cento Galli.

13/17

Nelle azioni di tutti gli uomini, e massime de' Principi, dove non è giudizio a chi reclamare, si guarda al fine. Facci adunque un Principe conto di vivere, e mantenere lo Stato: i mezzi saranno sempre giudicati onorevoli, e da ciscuno laudati; perchè il vulgo ne va sempre preso con quello che pare, e con lo evento della cosa; e nel mondo non è se non vulgo.

14/17

E poiché la fortuna vuol fare ogni cosa, ella si vuole lasciarla fare, stare quieto e non le dare briga, e aspettar tempo che la lasci fare qualche cosa agli uomini.

15/17

Io uidico bene questo: che sia meglio essere impetuoso che respettivo; perché la fortuna è donna, ed è necessario, volendola tenere sotto, batterla e urtarla. E si vede che la si lascia più vincere da questi che da quelli che freddamente procedano; e però sempre, come donna, è amica de' giovani, perché sono meno respettivi, più feroci, e con più audacia la comandano.

16/17

E assomiglio quella a uno dei questi fiumi rovinosi, che, quando s'adirano, allagano e' piani, ruinano gli alberi e gli edifizi, lievono da questa parte terreno, pongono da quell'altra; ciascuno fugge loro dinanzi, ognuno cede allo impeto loro, sanza potervi in alcuna parte obstare. Similmente interviene della fortuna; la quale dimostra la sua potenzia dove non è ordinata virtù a resisterle; e quivi volta li sua impeti, dove la sa che non sono fatti gli argini e li ripari a tenerla.

17/17

Iudico che fortuna sia arbitra della metà della azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l'altra metà, o presso, a noi.




Biografia di Niccolò Machiavelli