Biografia di Molière
Nazione: Francia
Jean-Baptiste Poquelin nacque a Parigi il 15 gennaio 1622 e morì a Parigi il 17 febbraio 1673. Assunse lo pseudonimo di Molière a 22 anni. Fu commediografo e attore di teatro.
Dopo aver studiato diritto iniziò a frequentare gli ambienti teatrali, grazie anche alla passione trasmessagli dal nonno. Fondò poi una sua compagnia che però fallì e lui stesso venne arrestato per insolvenza. Una volta libero ne fondò un'altra sponsorizzata dal duca di Épernon che cominciò ad avere un buon afflusso di pubblico. Tra alti e bassi, arrivò ad esibirsi anche per re Luigi XIV, il Re Sole, e proprio grazie alle reazioni di quest'ultimo alle rappresentazioni, Molière capì che la sua strada era sicuramente quella della commedia.
Nel 1660 l'opera Sganarello o il cornuto immaginario ebbe gran successo, e fu seguito da La scuola dei mariti nella quale si toccavano con fare ironico argomenti scottanti come l'educazione dei figli. Successo ancora maggiore ebbe poi La scuola delle mogli, che però suscitò l'indignazione degli ambienti cristiani. Successivamente, tra il 1667 e il 1668, ispirandosi alle commedie di Plauto e dell'Ariosto, scrive la sua opera più famosa, L'avaro, rappresentata dalla sua stessa compagnia teatrale e nella quale lui recita la parte di Arpagone. Qualche anno più tradi morì di turbercolosi dopo una crisi avuta direttamente sul palco.
Nonostante oggi sia considerato uno dei più importanti autori del teatro classico francese, all'epoca l'Accademia di Francia non lo accettò fra i cosiddetti immortali perchè il commediante era ancora considerato di livello culturale inferiore. Va comunque ricordato che il suo successo fu tale che spesso la lingua francese veniva indicata come "la lingua di Molière" e la Francia stessa "paese di Molière".
Dopo aver studiato diritto iniziò a frequentare gli ambienti teatrali, grazie anche alla passione trasmessagli dal nonno. Fondò poi una sua compagnia che però fallì e lui stesso venne arrestato per insolvenza. Una volta libero ne fondò un'altra sponsorizzata dal duca di Épernon che cominciò ad avere un buon afflusso di pubblico. Tra alti e bassi, arrivò ad esibirsi anche per re Luigi XIV, il Re Sole, e proprio grazie alle reazioni di quest'ultimo alle rappresentazioni, Molière capì che la sua strada era sicuramente quella della commedia.
Nel 1660 l'opera Sganarello o il cornuto immaginario ebbe gran successo, e fu seguito da La scuola dei mariti nella quale si toccavano con fare ironico argomenti scottanti come l'educazione dei figli. Successo ancora maggiore ebbe poi La scuola delle mogli, che però suscitò l'indignazione degli ambienti cristiani. Successivamente, tra il 1667 e il 1668, ispirandosi alle commedie di Plauto e dell'Ariosto, scrive la sua opera più famosa, L'avaro, rappresentata dalla sua stessa compagnia teatrale e nella quale lui recita la parte di Arpagone. Qualche anno più tradi morì di turbercolosi dopo una crisi avuta direttamente sul palco.
Nonostante oggi sia considerato uno dei più importanti autori del teatro classico francese, all'epoca l'Accademia di Francia non lo accettò fra i cosiddetti immortali perchè il commediante era ancora considerato di livello culturale inferiore. Va comunque ricordato che il suo successo fu tale che spesso la lingua francese veniva indicata come "la lingua di Molière" e la Francia stessa "paese di Molière".
Frasi di Molière
Abbiamo un totale di 15 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Quasi tutti gli uomini muoiono per le loro medicine e non per le loro malattie.
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