Biografia di Mario Monicelli

Mario Monicelli
Nazione: Italia    
Mario Alberto Ettore Monicelli nacque a Roma il 16 maggio 1915 e morì sempre a Roma il 29 novembre 2010. Fu regista e scrittore.

Iniziò a lavorare come regista proprio nel bel mezzo del regime di Mussolini, che combatté con veemenza. Infatti, oltre alle sue fenomenali conquiste artistiche, Monicelli viene ricordato per le sue solide opinioni politiche. si presentò come un uomo poco interessato all'opinione e ai pensieri di chi lo circonda, apparendo spesso più coinvolto nei propri pensieri e nelle proprie dichiarazioni sociali. Tuttavia, il suo lavoro rifletteva uno stile molto unico e un modo distinto di comunicare.
Scelse la commedia come suo genere preferito, e l'umorismo è stato particolarmente importante all'inizio della sua carriera, dopo la fine della seconda guerra mondiale, un momento in cui il paese doveva essere sollevato da risate e positività. Aveva un modo di raccontare storie spensieratamente, senza essere banale o ovvia, che ebbe molto successo. Tuttavia, i suoi grandi successi furono resi possibili lavorando con alcuni dei migliori comici italiani, come Totò, Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Ugo Tognazzi, solo per citarne alcuni.

I suoi film hanno descritto tre generazioni di italiani influenzando la cultura dell'italianità anche all'estero. Indipendentemente dal background culturale, possiamo sicuramente apprezzare un vero capolavoro come Guardie e Ladri, con protagonista il duo Totò e Aldo Fabrizi, che lavorarono insieme e spesso con Monicelli per molti anni. Nel 1959 diresse quello che sarebbe diventato un classico del cinema italiano, La Grande Guerra, con Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Il film, dedicato agli eventi della Prima Guerra Mondiale, è considerato uno dei migliori film italiani sulla prima guerra mondiale ed è ampiamente visto come una produzione cinematografica fondamentale a livello internazionale.
Verso la fine degli anni '60, l'Italia ha iniziato a produrre più film a colori lasciando cadere il bianco e nero, definendo non solo un cambiamento tecnologico, ma anche un cambiamento di generazioni, proprio come accadde in America. Monicelli capì quel cambiamento, mentre altri non riuscivano a tenere il passo, e continuò a dirigere un altro film destinato a diventare un monumento cinematografico, L' Armata Brancaleone. Seguì Brancaleone alle Crociate, in cui Monicelli riuscì a prendere in giro la società italiana e il suo stile di vita, in particolare la sua organizzazione, raccontando una storia che risale alla storia. Questo è stato uno dei primi tentativi di quel tipo nel cinema mondiale, e uno di grande successo. Fu anche uno dei pionieri nel concetto di film in franchising. Dopo la serie Brancaleone iniziò una delle trilogie più esilaranti del cinema italiano: Amici Miei. I tre film coprono l'arco di tempo di 15 anni e descrivono la lunga amicizia di quattro amici di Firenze. Non diresse il terzo capitolo, ma il suo tocco è visibile in tutti i film. Nel 1981, accanto ad un fantastico Alberto Sordi, diresse il Marchese del Grillo, un film su Roma durante gli anni del primato papale sulla città: fu una produzione di costumi enorme, un pezzo in cui commedia e storia si sono fuse magnificamente. Negli anni '90 e nei primi anni 2000 Monicelli continuò a dirigere opere essenziali per il cinema italiano, tra cui Cari Fottutissimi Amici (1994), Panni Sporchi (1999) e Le Rose del Deserto (2006). Uno dei film più famosi di Monicelli I Soliti Ignoti è stato rifatto da Hollywood e interpretato da George Clooney. Il suo ultimo lavoro, un cortometraggio intitolato La Nuova Armata Brancaleone, è stato scritto ma non diretto da Monicelli.

Come molti altri maestri della commedia, non era la persona più sociale. Era spesso distante e portava una certa malinconia, specialmente negli ultimi 20 anni della sua vita, quando lavorava meno. Tuttavia, il suo suicidio, all'età di 95 anni, mentre era ricoverato in ospedale a Roma, sconvolse il paese e il mondo del cinema.


Frasi di Mario Monicelli

Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Chi ride, ruba alla morte.


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