Frasi di Cesare Marchi



1/17

L'italiano sale sempre sul carro del vincitore, ma è prontissimo a scendere in corsa se si accorge di avere sbagliato carro.

2/17

Progetti per il futuro: e quando mai si fanno progetti per il passato?

3/17

La pubblicità è vecchia come il mondo.
Infatti, come tutti sanno, cominciò il serpente a decantare a Eva le virtù della sua frutta.

4/17

L'unità d'Italia, sognata dai padri del risorgimento, oggi si chiama pastasciutta; per essa non si è versato sangue, ma molta pummarola.

5/17

Nel Veneto si dice: il baccalà l'è come la dona, più la se bastona più la diventa bona.

6/17

Assieme alla lussuria, la gola è il vizio più confessabile. Nessuno si vanterà pubblicamente di essere invidioso, avaro, tracotante, iracondo, negligente. Ma nessuno si vergognerà di dire che va matto per le profiteroles (o per Francesca Dellera).

7/17

L'ira, furor brevis come la chiamò Orazio, fomenta risse allo stadio, tumulti di disoccupati davanti alla prefettura e parolacce in parlamento.

8/17

La botte è l'unico carcere che renda migliore chi vi sta dentro.

9/17

Chi per tanto tempo si è adattato a vivere male, non sospettando l'esistenza del meglio, appena lo intravvede lo vuole subito. Poi non si accontenta del meglio, vuole l'ottimo.

10/17

La gola è il solo vizio che aumenta con l'età, mentre tutti gli altri tendono a diminuire.

11/17

I proverbi dialettali non sono "trasferibili", vanno gustati sul posto. Come il lambrusco.

12/17

L'invidia soffre per la buona fortuna del prossimo, e non potendo godere, per insufficienza propria, dei propri successi, gode malignamente degli insuccessi altrui.

13/17

L'italiano è per il divorzio, l'aborto, la pillola, la fecondazione artificiale, ma spende un milione per il vestito della figlia che va alla prima comunione.

14/17

I peccati esigono calorie, la gola gliele fornisce. Perciò i santi eremiti si ritiravano nel deserto a digiunare, cibandosi di erbe e di locuste. Negando al corpo le calorie nell'aldiquà, sottraevano l'anima alle fiamme nell'aldilà.

15/17

La superbia scava abissi di odio tra i sottomessi e i soprastanti, continuamente pungolati, quest'ultimi, dall'insana smania di eccellere.

16/17

L'avarizia accumula ricchezze che usa per il tornaconto personale, non nell'interesse collettivo.

17/17

L'umorismo non distribuisce certezze, la sua casa è il dubbio.




Biografia di Cesare Marchi