Biografia di Roberto Longhi

Nazione: Italia
Roberto Longhi nacque ad Alba (CN) il 28 dicembre 1890 e morì a Firenze il 3 giugno 1970. Fu storico dell'arte e critico d'arte.
Suo padre, Giovanni Longhi, era un insegnante di materie tecniche, mentre la madre, Linda Battaglia, lasciato il lavoro di insegnante, contribuì a creare un ambiente culturale stimolante per il giovane Roberto. Dopo aver completato gli studi al liceo Gioberti di Torino, si iscrisse all'Università di Torino, dove si laureò nel 1911 discutendo una tesi sul Caravaggio, che segnò l'inizio della sua carriera come storico e critico d'arte.
Longhi iniziò a collaborare con riviste letterarie e artistiche, tra cui La voce e L'arte, e nel 1913 divenne insegnante presso i licei di Roma. Tra i suoi allievi vi fu Lucia Lopresti, che in seguito sposò e che divenne una scrittrice nota con lo pseudonimo di Anna Banti. Durante gli anni '20, Longhi viaggiò in Europa per studiare opere d'arte e approfondire le sue conoscenze.
Nel 1927 assunse la direzione della rivista Vita artistica e fondò il periodico Pinacotheca. Le sue pubblicazioni iniziali si concentrarono su artisti quattrocenteschi e sul Caravaggio, contribuendo a rinnovare la critica d'arte del tempo.
Nel 1934 vinse il concorso per la cattedra di storia dell'arte medievale e moderna all'Università di Bologna. Durante gli anni '30, Longhi organizzò importanti mostre e pubblicò opere fondamentali sulla pittura italiana. Nel 1939 si trasferì a Firenze, dove collaborò con studiosi come Ranuccio Bianchi Bandinelli e Carlo Ludovico Ragghianti. La sua opera più celebre, Ultimi studi caravaggeschi, venne pubblicata nel 1943, seguita da un trattato completo sul Caravaggio nel 1952.
Longhi fu un innovatore nel campo della critica d'arte, superando le convenzioni del suo tempo e proponendo un approccio filologico che valorizzava l'analisi formale delle opere. La sua prosa narrativa e il suo impegno civile per la tutela del patrimonio artistico lo resero una figura di riferimento per generazioni di storici dell'arte. Tra i suoi allievi ci furono nomi illustri come Mina Gregori e Francesco Arcangeli.
Roberto Longhi morì a Firenze nel 1970 all'età di 80 anni. Per volontà testamentaria, lasciò la sua collezione d'arte e la biblioteca alla Fondazione a lui intitolata, destinandole al vantaggio delle giovani generazioni. La sua eredità continua a influenzare la critica d'arte contemporanea, rendendolo uno dei più importanti storici dell'arte del Novecento.
Suo padre, Giovanni Longhi, era un insegnante di materie tecniche, mentre la madre, Linda Battaglia, lasciato il lavoro di insegnante, contribuì a creare un ambiente culturale stimolante per il giovane Roberto. Dopo aver completato gli studi al liceo Gioberti di Torino, si iscrisse all'Università di Torino, dove si laureò nel 1911 discutendo una tesi sul Caravaggio, che segnò l'inizio della sua carriera come storico e critico d'arte.
Longhi iniziò a collaborare con riviste letterarie e artistiche, tra cui La voce e L'arte, e nel 1913 divenne insegnante presso i licei di Roma. Tra i suoi allievi vi fu Lucia Lopresti, che in seguito sposò e che divenne una scrittrice nota con lo pseudonimo di Anna Banti. Durante gli anni '20, Longhi viaggiò in Europa per studiare opere d'arte e approfondire le sue conoscenze.
Nel 1927 assunse la direzione della rivista Vita artistica e fondò il periodico Pinacotheca. Le sue pubblicazioni iniziali si concentrarono su artisti quattrocenteschi e sul Caravaggio, contribuendo a rinnovare la critica d'arte del tempo.
Nel 1934 vinse il concorso per la cattedra di storia dell'arte medievale e moderna all'Università di Bologna. Durante gli anni '30, Longhi organizzò importanti mostre e pubblicò opere fondamentali sulla pittura italiana. Nel 1939 si trasferì a Firenze, dove collaborò con studiosi come Ranuccio Bianchi Bandinelli e Carlo Ludovico Ragghianti. La sua opera più celebre, Ultimi studi caravaggeschi, venne pubblicata nel 1943, seguita da un trattato completo sul Caravaggio nel 1952.
Longhi fu un innovatore nel campo della critica d'arte, superando le convenzioni del suo tempo e proponendo un approccio filologico che valorizzava l'analisi formale delle opere. La sua prosa narrativa e il suo impegno civile per la tutela del patrimonio artistico lo resero una figura di riferimento per generazioni di storici dell'arte. Tra i suoi allievi ci furono nomi illustri come Mina Gregori e Francesco Arcangeli.
Roberto Longhi morì a Firenze nel 1970 all'età di 80 anni. Per volontà testamentaria, lasciò la sua collezione d'arte e la biblioteca alla Fondazione a lui intitolata, destinandole al vantaggio delle giovani generazioni. La sua eredità continua a influenzare la critica d'arte contemporanea, rendendolo uno dei più importanti storici dell'arte del Novecento.
Frasi di Roberto Longhi
Abbiamo un totale di 5 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Un artista è sempre responsabile anche dei suoi postumi laudatori e seguaci.
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