Frasi di Eduardo Galeano



1/11

Il progresso è un viaggio con molti più naufraghi che naviganti.

2/11

The walls are the publishers of the poor.

3/11

Più che mangiare, siamo mangiati dal cibo che ci impongono.

4/11

Il poeta rifugge dalla metafora che trova nello specchio.

5/11

Le donne? Una razza inferiore, come i negri, i poveri e i pazzi.

6/11

Sul muro di un locale di Madrid c'è un cartello che dice: È PROIBITO IL CANTO FLAMENCO. Sul muro dell'aeroporto di Rio de Janeiro c'è un cartello che dice: È PROIBITO GIOCARE CON I CARRELLI PORTAVALIGIE. Il che vuol dire che c'è ancora gente che canta e c'è ancora gente che gioca.

7/11

Le storie si raccontano di notte, perché di notte il sacro è reale e chi sa raccontare racconta sapendo che il nome è quella cosa che il nome nomina.

8/11

Ci sono alcuni paesi e villaggi del Brasile che non hanno una chiesa, ma non ne esiste neanche uno senza un campo di calcio.

9/11

E quando il buon calcio si manifesta, rendo grazie per il miracolo e non mi importa un fico secco di quale sia il club o il paese che me lo offre.

10/11

Le cose sono padrone dei padroni delle cose e io non trovo il mio volto nello specchio. Parlo ciò che non dico. Sto, ma non sono. E salgo su un treno che mi porta dove non vado, in un paese esiliato da me.

11/11

Come tutti gli uruguagi, avrei voluto essere un calciatore. Giocavo benissimo, ero un fenomeno, ma soltanto di notte, mentre dormivo; durante il giorno ero il peggior scarpone che sia comparso nei campetti del mio paese.




Biografia di Eduardo Galeano