Frasi di Pietro Citati
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Dopo aver varcato incolumi la soglia dei settant'anni, alcuni poeti scrivono massime, sentenze, aforismi, apoftegmi, epigrammi. Perché lo fanno? Lasciate alle spalle le vicissitudini della vita, posseggono infine quella saggezza che consegna loro la sola verità sulla vita? Contemplano l'essere dalle porte del non-essere? Scrutano l'esistenza mentre stanno per affondare il piede nel buio della non-esistenza? Mi sia lecito avere dei dubbi sulla "saggezza" dei grandi poeti anziani. Queste massime e questi aforismi, ora dolcissimi come il tramonto di una vita degnamente vissuta, ora amari come la sapienza dell'"Ecclesiaste", ora ghignanti e sinistri come il riso di Mefistofele, sono l'estremo deposito della grande follia che ha nascostamente agitato la loro persona.