Biografia di Merlin Cocai
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Nazione: Italia
Gerolamo Folengo nacque a Mantova il giorno 8 novembre 1491 e morì a Campese (VI) il 9 dicembre 1544. Fu un poeta italiano.
Nacque in una famiglia nobile in declino. Battezzato come Gerolamo, entrò nell'Ordine Benedettino nel 1508, dove adottò il nome di Teofilo, che significa "amico di Dio". Questa scelta era comune tra le famiglie nobili che cercavano una carriera religiosa per i propri figli. Dopo alcuni anni di vita monastica, Folengo perfezionò i suoi studi di poesia a Padova.
Nel 1517 pubblicò la sua opera più celebre, Baldus, un poema maccheronico che narra le avventure di un eroe fittizio, Baldus. L'opera è caratterizzata da un linguaggio che mescola il latino con vari dialetti italiani e presenta una satira vivace della società dell'epoca.
In quell'occasione, Folengo assunse lo pseudonimo di Merlin Cocai; il nome "Merlin Cocai" è significativo e deriva da elementi della sua vita e della cultura popolare: "Merlin" richiama il leggendario mago Merlino, mentre "Cocai" è legato al termine latino cocaium, che significa "tappo di botte", simbolizzando le origini contadine dell'autore. La popolarità di Baldus segnò l'inizio della sua carriera come poeta maccheronico, un genere che combina elementi seri e comici.
Nel 1524, per motivi non del tutto chiari, Folengo abbandonò l'ordine monastico per un periodo di vita dissoluta. Tuttavia, nel 1530 chiese di essere riammesso nell'Ordine e tornò a una vita più austera. Durante questo periodo, scrisse anche altre opere significative, tra cui Orlandino (1526) e Zanitonella (1521), continuando a esplorare temi legati all'amore e alla vita contadina.
Tra il 1538 e il 1542, Folengo visse in Sicilia e si dedicò a scrivere opere religiose e sacre. Qui compose anche la prima rappresentazione sacra documentata in Sicilia, L'atto della pinta. Nel 1544 si ritirò nel monastero di Santa Croce a Campese, vicino a Bassano del Grappa, dove morì il 9 dicembre dello stesso anno.
La sua eredità è significativa; Folengo è considerato uno dei principali esponenti della poesia maccheronica italiana. L'identità di Merlin Cocai ha spesso sovrastato quella di Teofilo Folengo stesso, rendendolo una figura talmente affascinante nella storia della letteratura italiana da dare il nome a un vino, un lambrusco Rosè spumante prodotto nel mantovano.
Nacque in una famiglia nobile in declino. Battezzato come Gerolamo, entrò nell'Ordine Benedettino nel 1508, dove adottò il nome di Teofilo, che significa "amico di Dio". Questa scelta era comune tra le famiglie nobili che cercavano una carriera religiosa per i propri figli. Dopo alcuni anni di vita monastica, Folengo perfezionò i suoi studi di poesia a Padova.
Nel 1517 pubblicò la sua opera più celebre, Baldus, un poema maccheronico che narra le avventure di un eroe fittizio, Baldus. L'opera è caratterizzata da un linguaggio che mescola il latino con vari dialetti italiani e presenta una satira vivace della società dell'epoca.
In quell'occasione, Folengo assunse lo pseudonimo di Merlin Cocai; il nome "Merlin Cocai" è significativo e deriva da elementi della sua vita e della cultura popolare: "Merlin" richiama il leggendario mago Merlino, mentre "Cocai" è legato al termine latino cocaium, che significa "tappo di botte", simbolizzando le origini contadine dell'autore. La popolarità di Baldus segnò l'inizio della sua carriera come poeta maccheronico, un genere che combina elementi seri e comici.
Nel 1524, per motivi non del tutto chiari, Folengo abbandonò l'ordine monastico per un periodo di vita dissoluta. Tuttavia, nel 1530 chiese di essere riammesso nell'Ordine e tornò a una vita più austera. Durante questo periodo, scrisse anche altre opere significative, tra cui Orlandino (1526) e Zanitonella (1521), continuando a esplorare temi legati all'amore e alla vita contadina.
Tra il 1538 e il 1542, Folengo visse in Sicilia e si dedicò a scrivere opere religiose e sacre. Qui compose anche la prima rappresentazione sacra documentata in Sicilia, L'atto della pinta. Nel 1544 si ritirò nel monastero di Santa Croce a Campese, vicino a Bassano del Grappa, dove morì il 9 dicembre dello stesso anno.
La sua eredità è significativa; Folengo è considerato uno dei principali esponenti della poesia maccheronica italiana. L'identità di Merlin Cocai ha spesso sovrastato quella di Teofilo Folengo stesso, rendendolo una figura talmente affascinante nella storia della letteratura italiana da dare il nome a un vino, un lambrusco Rosè spumante prodotto nel mantovano.
Frasi di Merlin Cocai
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Ove necessario le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
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Vale la pena pentirsi dopo, credimi, lo farò.
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