Biografia di Marie Curie
Nazione: Polonia
Maria Salomea SkÅ‚odowska nacque a Varsavia, Polonia il 7 novembre 1867 e morì a Passy, Francia il 4 luglio 1934. Fu studiosa di fisica, chimica e matematica.
Dopo la morte di una sorella e della madre, divenne chiusa e introspettiva. Studiò prima come autodidatta con il padre, poi si iscrisse alll'Università di Varsavia e successivamente si laureò in matematica e fisica a Parigi. Si sposò nel 1895 con il fisico Pierre Curie, con il quale ebbe due figlie, Irène e Ève.
Insieme a lui, nel 1898, isolò un nuovo elemento, più di 300 volte più radioattivo dell'uranio, che venne poi chiamato "polonio" in onore delle sue origini. I due però si accorsero che il minerale chiamato pechblenda, da cui estraevano il polonio, conteneva anche un altro elemento. Grazie ad un procedimento chiamato cristallizzazione frazionata, inventato da lei stessa, riuscì ad estrarre una quantità sufficiente a determinarne il peso atomico. Era il 28 marzo 1902. La scoperta rappresentò la fortuna dei coniugi Curie e del loro collega Henri Becquerel. In breve tempo gli scienziati capirono che la radioattività era fondamentale in diversi aspetti della ricerca e della vita. Un medico scoprì che il radio poteva provocare ustioni. Lo usò su un paziente malato di cancro della pelle: le cellule morivano e poi si riformavano sane. I coniugi Curie e Becquerel vinsero il premio Nobel per la fisica nel 1903.
Purtroppo pochi anni dopo, nel 1906, Pierre Curie venne travolto da una carrozza e morì. Marie ottenne la cattedra di fisica alla Sorbona che prima era del marito. Nel 1911, Marie ebbe una relazione con un collega sposato, Paul Langevin, il cui matrimonio andò a rotoli. Lo scandalo quasi costò a Marie il secondo premio Nobel, in quanto l'Accademia Svedese stava quasi per ripensare l'assegnazione. Il premio le venne conferito ugualmente, con la preghiera di non presenziare alla cerimonia. Lei però ci andò lo stesso. Lo scandalo che ne seguì costrinse Langevin a ben cinque duelli d'onore con altrettanti detrattori dell'amata. Lui se la cavò, gli altri meno.
Allo scoppio della prima Guerra Mondiale, Marie utilizzò le sue conoscenze per curare le fratture dei feriti, contribuendo anche alla formazione di tecnici e infermieri. Nel 1921 si recò negli Stati Uniti a raccogliere fondi per la continuazione della ricerca sul radio, venendo accolta in modo trionfale.
Purtroppo, la sete di conoscenza le si ritorse contro. Le continue esposizioni alle radiazioni le provocarono una grave forma di anemia aplastica che la condusse alla morte. La'nno successivo, una delle due figlie, Irène Joliot-Curie, vinse a sua volta il premio Nobel per la chimica, mentre nel 1932 James Chadwick, grazie allo studio dei raggi alfa ad alta energia emessi dal polonio e scoperti dalla Curie, riuscì a provare l'esistenza del neutrone, da lui ipotizzato dieci anni prima.
Marie Curie ci ha lasciato delle opere, due delle quali sono Recherches sur les substances radioactives e Traité de radioactivité. Scrisse anche una famosa biografia di sua madre, intitolata Madame Curie, tradotta in diverse lingue. I suoi appunti di laboratorio e persino alcune sue ricette di cucina, normalmente conservati in scatole piombnate, sono ancora consultabili purché ci si doti di apposite protezioni dalle radiazioni.
Dopo la morte di una sorella e della madre, divenne chiusa e introspettiva. Studiò prima come autodidatta con il padre, poi si iscrisse alll'Università di Varsavia e successivamente si laureò in matematica e fisica a Parigi. Si sposò nel 1895 con il fisico Pierre Curie, con il quale ebbe due figlie, Irène e Ève.
Insieme a lui, nel 1898, isolò un nuovo elemento, più di 300 volte più radioattivo dell'uranio, che venne poi chiamato "polonio" in onore delle sue origini. I due però si accorsero che il minerale chiamato pechblenda, da cui estraevano il polonio, conteneva anche un altro elemento. Grazie ad un procedimento chiamato cristallizzazione frazionata, inventato da lei stessa, riuscì ad estrarre una quantità sufficiente a determinarne il peso atomico. Era il 28 marzo 1902. La scoperta rappresentò la fortuna dei coniugi Curie e del loro collega Henri Becquerel. In breve tempo gli scienziati capirono che la radioattività era fondamentale in diversi aspetti della ricerca e della vita. Un medico scoprì che il radio poteva provocare ustioni. Lo usò su un paziente malato di cancro della pelle: le cellule morivano e poi si riformavano sane. I coniugi Curie e Becquerel vinsero il premio Nobel per la fisica nel 1903.
Purtroppo pochi anni dopo, nel 1906, Pierre Curie venne travolto da una carrozza e morì. Marie ottenne la cattedra di fisica alla Sorbona che prima era del marito. Nel 1911, Marie ebbe una relazione con un collega sposato, Paul Langevin, il cui matrimonio andò a rotoli. Lo scandalo quasi costò a Marie il secondo premio Nobel, in quanto l'Accademia Svedese stava quasi per ripensare l'assegnazione. Il premio le venne conferito ugualmente, con la preghiera di non presenziare alla cerimonia. Lei però ci andò lo stesso. Lo scandalo che ne seguì costrinse Langevin a ben cinque duelli d'onore con altrettanti detrattori dell'amata. Lui se la cavò, gli altri meno.
Allo scoppio della prima Guerra Mondiale, Marie utilizzò le sue conoscenze per curare le fratture dei feriti, contribuendo anche alla formazione di tecnici e infermieri. Nel 1921 si recò negli Stati Uniti a raccogliere fondi per la continuazione della ricerca sul radio, venendo accolta in modo trionfale.
Purtroppo, la sete di conoscenza le si ritorse contro. Le continue esposizioni alle radiazioni le provocarono una grave forma di anemia aplastica che la condusse alla morte. La'nno successivo, una delle due figlie, Irène Joliot-Curie, vinse a sua volta il premio Nobel per la chimica, mentre nel 1932 James Chadwick, grazie allo studio dei raggi alfa ad alta energia emessi dal polonio e scoperti dalla Curie, riuscì a provare l'esistenza del neutrone, da lui ipotizzato dieci anni prima.
Marie Curie ci ha lasciato delle opere, due delle quali sono Recherches sur les substances radioactives e Traité de radioactivité. Scrisse anche una famosa biografia di sua madre, intitolata Madame Curie, tradotta in diverse lingue. I suoi appunti di laboratorio e persino alcune sue ricette di cucina, normalmente conservati in scatole piombnate, sono ancora consultabili purché ci si doti di apposite protezioni dalle radiazioni.
Frasi di Marie Curie
Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Leggi le frasi di Marie Curie
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.
Niente nella vita va temuto, dev'essere solamente compreso.
Leggi le frasi di Marie Curie