Biografia di Pierangelo Bertoli

Pierangelo Bertoli
Nazione: Italia    
Pierangelo Bertoli nacque a Sassuolo (MO) il 5 novembre 1942 e morì a Modena il 7 ottobre 2002. Fu un cantautore.

Nacque in una famiglia operaia vivendo un'infanzia priva di ogni genere di bene superfluo, anche quello molto diffuso in quegli anni, cioè la radio. A dieci mesi venne colpito da una grave forma di poliomielite che coinvolse gli arti inferiori, e fu costretto fin da allora a muoversi in carrozzina.
Visse comunque una vita regolare nei limiti del possibile, avvicinandosi alla musica – senza però avere competenza tecnica - grazie al fratello Gianni, che all'inizio degli anni Sessanta si riuniva nella cantina con il suo gruppo per suonare. Al suo venticinquesimo compleanno, alcuni amici decisero di prestargli una vecchia chitarra: dopo un anno come autodidatta, cominciò a comporre le prime canzoni; inizialmente si esibì per gli amici, poi iniziò a suonare e cantare soprattutto durante le feste di paese e di partito.
Innamorato della sua terra, fu spesso impegnato in iniziative solidali e per beneficenza. Le sue canzoni infatti raccontano le sue origini, le ingiustizie del mondo, la guerra e la vita. La sua popolarità e autorevolezza crebbe a tal punto da diventare maestro e mentore di artisti come Luciano Ligabue. Fu considerato come un simbolo della canzone italiana d'autore.
Nei primi anni Settanta entra a far parte dell'Unione Comunisti Italiani e con alcuni musicisti militanti del partito forma il Canzoniere Nazionale del Vento Rosso. Il suo primo album Rosso colore dell'amore uscì nel 1974; successivamente radunò alcuni amici come Francesco Coccapani, Marco Dieci e Gigi Cervi con i quali realizzò un nuovo disco, Roca Blues. Nel 1976 firmò un contratto con la CGD (Compagnia Generale del Disco) dando vita all'album Eppure soffia imperniato su temi relativi all'impegno sociale, la riscoperta delle proprie radici e del dialetto.

Una critica verso discografici e "falsi poeti" presente nell'album del '79 A muso duro. Con l'album Certi momenti affronta ulteriori argomenti spinosi, come la morale clericale e gli aborti.
A fine anni '70 conobbe Bruna, che amò per tutta la vita ed ebbero tre figli: Emiliano, Alberto e Petra (a cui il cantautore aveva dedicato un album col suo nome).
Il doppio album Studio & Live venne pubblicato nel 1981 a cui seguì nell'87 Canzoni d'autore, in cui interpreta anche canzoni di De André e Conte; successivamente duetta con Fabio Concato nella canzone Chiama piano contenuta nell'album Oracoli.

Nel 1989 vinse un Telegatto per lo spot televisivo per la "Lega per l'emancipazione dell'handicappato", in cui era impossibilitato a chiamare la Polizia per segnalare un incidente perché le cabine telefoniche non permettevano il passaggio della sua carrozzina.
Nel 1991 si presentò a Sanremo con il gruppo dei Tazenda con il brano Spunta la Luna dal monte, che ottenne molto successo tanto che l'anno seguente si ripresentò con Italia d'oro , denuncia della situazione di Tangentopoli che sarebbe esplosa di lì a poco. Il 10 novembre del 2001 cantò per i detenuti del carcere di Sant'Anna a Modena.
L'ultimo album del 2002, 301 guerre fa, fu un mix di brani inediti e canzoni ri-arrangiate: uscì poco prima della scomparsa del cantautore; ben altre dieci canzoni, scritte insieme al figlio Alberto e a Ligabue avrebbero dovuto dar vita al nuovo album del 2003, ma non furono state mai incise.

A causa di un tumore ai polmoni, morì a soli 59 anni.


Frasi di Pierangelo Bertoli

Abbiamo un totale di 6 frasi.
Le abbiamo suddivise in pagine da 50 frasi ciascuna.
Intanto te ne inseriamo una qui come stuzzichino.

Il rosso è il colore dell'amore.


Leggi le frasi di Pierangelo Bertoli